Chiusura 24/02/2020 Concepita da Kate Crawford, studiosa dell' intelligenza artificiale e da Trevor Paglen, artista e ricercatore, questa mostra fotografica "anomala", dal 12 settembre al 24 febbraio, propone un repertorio di fotografie utilizzate dagli scienziati all'insaputa dei soggetti. " di Clara Bartolini
Concepita da Kate Crawford, studiosa dell' intelligenza artificiale e da Trevor Paglen, artista e ricercatore, questa mostra fotografica "anomala", dal 12 settembre al 24 febbraio, propone un repertorio di fotografie utilizzate dagli scienziati all'insaputa dei soggetti.
Concepita da Kate Crawford, studiosa dell' intelligenza artificiale e da Trevor Paglen, artista e ricercatore, questa mostra fotografica "anomala", dal 12 settembre al 24 febbraio, propone un repertorio di fotografie utilizzate dagli scienziati all'insaputa dei soggetti.
Galleria Vittorio Emanuele II, Milano mappa
Inaugurazione 12/09/2019
Galleria Vittorio Emanuele II, Milano mappa 24/02/2020
Se volete farvi un'idea dei pericoli che provengono dall'uso delle tecnologie ad uso militare o commerciale, questa è una mostra che fa per voi. Il suo simbolo è un grande occhio, quello che ci spia ma, anche, il nostro che viene collezionato, studiato, analizzato per condizionarci, che lo si voglia o no. Concepita da Kate Crawford, studiosa dell' intelligenza artificiale e da Trevor Paglen, artista e ricercatore, questa mostra fotografica "anomala", dal 12 settembre al 24 febbraio, propone un repertorio di fotografie utilizzate dagli scienziati all'insaputa dei soggetti.
Volti raccolti sui media, per catalogare caratteristiche facciali, differenze etniche, emozioni, stili di abbigliamento e di vita. Materiale per il riconoscimento di esseri umani da applicare a computer, robot e quant'altro. Una sorveglianza preoccupante, sfruttando algoritmi, per capire, studiare come siamo, cosa vogliamo, da dove veniamo, una vera invasione del privato. Una mostra che impone una seria riflessione ad ognuno di noi, sull'uso manipolatore dell'intelligenza artificiale, tanto utile quanto terrificante. Da vedere perché è meglio sapere
“Training Humans”, Osservatorio Fondazione Prada, Foto Marco Cappelletti
Volti raccolti sui media, per catalogare caratteristiche facciali, differenze etniche, emozioni, stili di abbigliamento e di vita. Materiale per il riconoscimento di esseri umani da applicare a computer, robot e quant'altro. Una sorveglianza preoccupante, sfruttando algoritmi, per capire, studiare come siamo, cosa vogliamo, da dove veniamo, una vera invasione del privato. Una mostra che impone una seria riflessione ad ognuno di noi, sull'uso manipolatore dell'intelligenza artificiale, tanto utile quanto terrificante. Da vedere perché è meglio sapere
“Training Humans”, Osservatorio Fondazione Prada, Foto Marco Cappelletti
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