Chiusura 15/03/2020
La Galleria d’Arte Moderna di Milano presenta la mostra Canova. I volti ideali, un prezioso percorso che per la prima volta ricostruisce nelle sue sale la
genesi e l’evoluzione delle celebri “teste ideali”, il particolare e fortunato filone dell’opera dello scultuore dedicato alle molte, diverse declinazioni della bellezza femminile e realizzato all’apice della sua carriera.
genesi e l’evoluzione delle celebri “teste ideali”, il particolare e fortunato filone dell’opera dello scultuore dedicato alle molte, diverse declinazioni della bellezza femminile e realizzato all’apice della sua carriera.
Via Palestro, 16 Milano mappa
Inaugurazione 25/10/2019
Via Palestro, 16 Milano mappa 15/03/2020
Custode di una delle più importanti collezioni di arte neoclassica a livello nazionale, la Galleria d’Arte Moderna è la cornice perfetta per le opere di Canova, di cui conserva tre capolavori: il modello originale in gesso di Ebe, il busto in bronzo di Napoleone e l’erma in marmo della Vestale, fulcro della mostra.
Curata da Omar Cucciniello e Paola Zatti, l’esposizione è promossa e prodotta da Comune di Milano-Cultura, Galleria d’Arte Moderna di Milano e dalla casa editrice Electa, e racconta la storia di questo genere attraverso 39 opere di cui 24 di Canova. Tra queste, 5 sculture mai esposte in Italia prima d’ora, come Corinna e la Musa del 1817. Le opere in mostra provengono dai principali musei nazionali (Gallerie degli Uffizi di Firenze, Gipsoteca Canoviana di Possagno, Galleria d’Arte Moderna di Torino, Museo Archeologico
Nazionale di Napoli, Museo Correr di Venezia) e internazionali (Museo Statale Ermitage di San Pietroburgo, J. Paul Getty Museum di Los Angeles, Kimbell Art Museum di Fort Worth, Museu Calouste Gulbenkian di Lisbona, Musée des Beaux Arts di Lione, Musée Fabre di Montpellier).
Veneto di nascita, dopo il trasferimento a Roma nel 1781 Antonio Canova (Possagno, 1757 -Venezia, 1822) diventa il più importante scultore a cavallo tra XVIII e XIX secolo, interpretando la lezione di Winckelmann e fondando la scultura moderna. Corteggiato dai sovrani di tutta Europa, da Napoleone ai Papi, dal re d’Inghilterra allo zar, Canova ha modificato e orientato il gusto di
un’intera epoca, a cui ha fornito modelli di bellezza idealizzata, interpretati soprattutto nelle sue sculture di soggetto mitologico.
Negli ultimi dodici anni di attività, quando è lo scultore più famoso e più richiesto d’Europa, Canova si dedica a una serie di effigi femminili di personaggi ideali che ha immediata fortuna tra i contemporanei, sia tra la committenza che tra la critica dell’epoca. A queste, che lui stesso chiamò “teste ideali”, è dedicata la mostra.
I volti scolpiti da Canova non rappresentano personaggi reali, ma costituiscono un filone fortunatissimo di volti idealizzati in cui lo scultore indaga le infinite variazioni della bellezza femminile, basate sull’equilibrio perfetto tra l’idealizzazione derivante dalla scultura classica e lo studio della natura. Sottoposti a sottili, raffinatissime variazioni nelle acconciature,
nelle espressioni, nella resa virtuosistica del marmo, questi volti giungono a una progressiva semplificazione formale ed espressiva che trova il suo culmine nella Vestale.
Foto: Antonio Canova, Vestale, 1818-1819, marmo di Carrara, cm. 58x31x23. Galleria d’Arte Moderna, Milano
Curata da Omar Cucciniello e Paola Zatti, l’esposizione è promossa e prodotta da Comune di Milano-Cultura, Galleria d’Arte Moderna di Milano e dalla casa editrice Electa, e racconta la storia di questo genere attraverso 39 opere di cui 24 di Canova. Tra queste, 5 sculture mai esposte in Italia prima d’ora, come Corinna e la Musa del 1817. Le opere in mostra provengono dai principali musei nazionali (Gallerie degli Uffizi di Firenze, Gipsoteca Canoviana di Possagno, Galleria d’Arte Moderna di Torino, Museo Archeologico
Nazionale di Napoli, Museo Correr di Venezia) e internazionali (Museo Statale Ermitage di San Pietroburgo, J. Paul Getty Museum di Los Angeles, Kimbell Art Museum di Fort Worth, Museu Calouste Gulbenkian di Lisbona, Musée des Beaux Arts di Lione, Musée Fabre di Montpellier).
Veneto di nascita, dopo il trasferimento a Roma nel 1781 Antonio Canova (Possagno, 1757 -Venezia, 1822) diventa il più importante scultore a cavallo tra XVIII e XIX secolo, interpretando la lezione di Winckelmann e fondando la scultura moderna. Corteggiato dai sovrani di tutta Europa, da Napoleone ai Papi, dal re d’Inghilterra allo zar, Canova ha modificato e orientato il gusto di
un’intera epoca, a cui ha fornito modelli di bellezza idealizzata, interpretati soprattutto nelle sue sculture di soggetto mitologico.
Negli ultimi dodici anni di attività, quando è lo scultore più famoso e più richiesto d’Europa, Canova si dedica a una serie di effigi femminili di personaggi ideali che ha immediata fortuna tra i contemporanei, sia tra la committenza che tra la critica dell’epoca. A queste, che lui stesso chiamò “teste ideali”, è dedicata la mostra.
I volti scolpiti da Canova non rappresentano personaggi reali, ma costituiscono un filone fortunatissimo di volti idealizzati in cui lo scultore indaga le infinite variazioni della bellezza femminile, basate sull’equilibrio perfetto tra l’idealizzazione derivante dalla scultura classica e lo studio della natura. Sottoposti a sottili, raffinatissime variazioni nelle acconciature,
nelle espressioni, nella resa virtuosistica del marmo, questi volti giungono a una progressiva semplificazione formale ed espressiva che trova il suo culmine nella Vestale.
Foto: Antonio Canova, Vestale, 1818-1819, marmo di Carrara, cm. 58x31x23. Galleria d’Arte Moderna, Milano