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A Vigevano “rivive” Leonardo: gli influssi del genio nella pittura Lombardo-Piemontese

Vigevano
Chiusura 06/01/2020
di Stefano Pariani
Nel cinquecentenario della morte di Leonardo tra le varie iniziative si inserisce anche una piccola mostra nello splendido scenario rinascimentale di Vigevano. Luogo prediletto da Ludovico il Moro, che amava soggiornarvi, Vigevano vide all'opera i suoi artisti di punta, Bramante e Leonardo, e Piazza Ducale è ancora una delle più belle e meglio conservate piazze rinascimentali italiane.
Piazza Ducale, 25 Vigevano mappa
Inaugurazione 04/10/2019
 Non si poteva quindi trovare miglior luogo per ospitare incontri e manifestazioni sul genio da Vinci, tra cui s'inserisce “Nel segno di Leonardo”, la mostra inaugurata il 4 ottobre scorso che riflette sugli influssi del maestro sui pittori del territorio lombardo-piemontese a lui contemporanei o di poco posteriori.

Fulcro dell'esposizione è la tavola della chiesa di Santa Giustina ad Affori, che raffigura “La Vergine delle rocce”, tradizionalmente attribuita a Bernardino Luini, amico e collaboratore di Leonardo, o alla sua cerchia. Si tratta di una copia (non fedelissima) del celebre capolavoro vinciano, che testimonia l'enorme fascinazione che quel dipinto esercitò già sui contemporanei, desiderosi di emulare il modello, senza tuttavia riuscire ad eguagliare quella sfuggente e indefinita grazia dei volti e la rarefazione del paesaggio. Nella stessa sala, accanto a questo dipinto, si trovano altre copie, tra cui una piccola proveniente dai Musei Civici di Pavia, ed una grande pala del Gianpietrino raffigurante la “Natività”, prestito della Pinacoteca Albertina di Torino. Una preziosa testimonianza, quest'ultima, di come sia stato assimilato il linguaggio leonardesco e di come il dolcissimo angelo dell'originale “Vergine delle rocce” sia stato preso a modello per altri soggetti.

Ulteriore elemento di indagine è la “Madonna dei fusi” proveniente da Palazzo Costa a Piacenza. Se dell'originale leonardesco non si hanno tracce, esistono diverse copie e varianti e la mostra offre un'occasione per riflettere su questa particolare iconografia. Il carmelitano Pietro da Novellara fece una descrizione dettagliata dell'opera in una lettera indirizzata a Isabella d'Este, di cui era “agente” d'arte, dopo averla vista in fase di elaborazione nello studio di Leonardo. Potrebbe anche darsi che Leonardo non abbia mai portato a termine l'opera, rimasta solo a livello di disegno, e che in seguito si siano diffuse copie di allievi e seguaci. Accanto alla “Madonna dei fusi” un'altra inedita tavoletta presenta una variante di questo modello, col viso della Madonna ruotato verso sinistra. Nella stessa sala sono esposte una “Madonna con Santi” di Cesare Magni, pittore leonardesco aperto agli influssi del Bergognone, forse eseguita proprio a Vigevano negli anni in cui lavorava per il duomo cittadino ed una pala con la “Natività” del piemontese Gandolfino da Roreto, una sorta di elegante presepe, recente recupero del pittore astigiano in una collezione privata.

Nel complesso tredici opere, prestiti di prestigiosi enti e di collezioni private, che occupano le ultime due sale della Pinacoteca Civica, dove è possibile ammirare l'interessante collezione di artisti locali dal Cinquecento al Novecento. Un'occasione in più per una visita a Vigevano e per osservare da vicino il potente influsso del modello leonardesco, che ha affascinato artisti non solo lombardi, ma anche dei territori limitrofi.

“Nel Segno di Leonardo. Modelli e sviluppi tra Lombardia e Piemonte”
4 ottobre – 6 gennaio 2020
Pinacoteca Civica
Vigevano
www.comune.vigevano.pv.it


 
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