Chiusura 04/12/2019
di Clara Bartolini
Il famoso regista francese Jean Luc Godard, alla veneranda età di 89 anni, ha concesso alla Fondazione Prada di Milano di entrare nella sua vita creativa in un modo nuovo, quello di ricostruire lo studio nel quale ha creato, montato, discusso, rivisto, studiato i suoi più importanti film, proprio nei suoi spazi, ed esattamente al primo piano della galleria Sud.
Il famoso regista francese Jean Luc Godard, alla veneranda età di 89 anni, ha concesso alla Fondazione Prada di Milano di entrare nella sua vita creativa in un modo nuovo, quello di ricostruire lo studio nel quale ha creato, montato, discusso, rivisto, studiato i suoi più importanti film, proprio nei suoi spazi, ed esattamente al primo piano della galleria Sud.
Largo Isarco 2 Milano mappa
Inaugurazione 04/12/2019
Largo Isarco 2 Milano mappa 04/12/2019
Il famoso regista francese Jean Luc Godard, alla veneranda età di 89 anni, ha concesso alla Fondazione Prada di Milano di entrare nella sua vita creativa in un modo nuovo, quello di ricostruire lo studio nel quale ha creato, montato, discusso, rivisto, studiato i suoi più importanti film, proprio nei suoi spazi, ed esattamente al primo piano della galleria Sud.
Il pubblico, in numero ristretto, (obbligatoria la prenotazione) ha poche sedute per osservare e vivere davvero le emozioni proposte dall'ambiente. Viene calato tra arredi, poltrone, quadri, oggetti di ogni tipo, schermi da proiezione, abiti, scarpe, racchette da tennis, ritagli di locandine messi in cornice, tutto di proprietà del regista. Uno schermo proietta stralci di suoi film sovrapposti e la voce del regista racconta le sue riflessioni, le sue decisioni, le ragioni che lo hanno spinto a scegliere temi significativi della storia europea degli ultimi decenni, guerre comprese, come spunti per i suoi film.
Sono nati così “On s'est plus defilés”, “Je vous salue Sarajevo”, “The Old place” e molti altri. Un interessante viaggio nell'anima di Godard e nel suo modo di ispirarsi alla vita per fare cinema. Un omaggio e un viaggio dovuti e interessanti, ad un uomo testimone di buona parte del '900 che ha osservato con lucidità e che ha trasposto nella sua cinematografia con grande passione. Telefonare per prenotare la visita.
Foto: Jean Luc Godard, © Ph Niccolò Quaresima
Il pubblico, in numero ristretto, (obbligatoria la prenotazione) ha poche sedute per osservare e vivere davvero le emozioni proposte dall'ambiente. Viene calato tra arredi, poltrone, quadri, oggetti di ogni tipo, schermi da proiezione, abiti, scarpe, racchette da tennis, ritagli di locandine messi in cornice, tutto di proprietà del regista. Uno schermo proietta stralci di suoi film sovrapposti e la voce del regista racconta le sue riflessioni, le sue decisioni, le ragioni che lo hanno spinto a scegliere temi significativi della storia europea degli ultimi decenni, guerre comprese, come spunti per i suoi film.
Sono nati così “On s'est plus defilés”, “Je vous salue Sarajevo”, “The Old place” e molti altri. Un interessante viaggio nell'anima di Godard e nel suo modo di ispirarsi alla vita per fare cinema. Un omaggio e un viaggio dovuti e interessanti, ad un uomo testimone di buona parte del '900 che ha osservato con lucidità e che ha trasposto nella sua cinematografia con grande passione. Telefonare per prenotare la visita.
Foto: Jean Luc Godard, © Ph Niccolò Quaresima