di Ugo Perugini
Diego Velasquez è un pittore che piace a tutti ma soprattutto a chi ama Caravaggio. L’artista di Siviglia, infatti, deve molto al nostro grande genio italiano. Una delle sue prime opere – era poco più che adolescente – è “I tre musicisti” (del 1616). Caravaggio era morto da 4/5 anni.
Diego Velasquez è un pittore che piace a tutti ma soprattutto a chi ama Caravaggio. L’artista di Siviglia, infatti, deve molto al nostro grande genio italiano. Una delle sue prime opere – era poco più che adolescente – è “I tre musicisti” (del 1616). Caravaggio era morto da 4/5 anni.
San Pietroburgo mappa
San Pietroburgo mappa 22/03/2020
Diego Velasquez è un pittore che piace a tutti ma soprattutto a chi ama Caravaggio. L’artista di Siviglia, infatti, deve molto al nostro grande genio italiano. Una delle sue prime opere – era poco più che adolescente – è “I tre musicisti” (del 1616). Caravaggio era morto da 4/5 anni.
La scena si svolge in una taverna, il bodegon spagnolo. Il contesto, l’ambientazione è quella popolare che ci ricorda Caravaggio. Anche i personaggi, soprattutto il giovane che tiene in mano il bicchiere colmo di vino, e sorride forse un po’ imbarazzato, guardando verso di noi, sono della tradizione caravaggesca con qualche influsso fiammingo. Qui, forse, la mano di Diego è ancora incerta. Sono le sue prime prove. Il talento però si vede anche se è ancora un po’ acerbo.
L’opera è interessante anche per il gusto di riprodurre scene e oggetti della vita quotidiana. I tre musicisti sembrano ispirati e forse anche un po’ inebriati dal vino. Sul tavolo del pane e del formaggio (da notare il coltello infilato nella forma e la sua ombra) e dietro al più giovane, occhieggia una scimmietta dispettosa. Questi animali (bertucce) arrivavano probabilmente da Gibilterra, a seguito dell’occupazione della zona da parte degli Arabi.
L’opera si trova al Museo di Stato di Berlino (Gemäldegalerie- Sala XIII), dove è possibile vedere anche una delle opere più belle di Caravaggio “Omnia vincit Amor”. L’influenza culturale italiana che coinvolge Velasquez produce un affascinante cambiamento del paradigma della pittura, si passa dall’idealismo al realismo, dal Rinascimento al Barocco.
La seconda opera di Velasquez, sempre degli anni giovanili (1617/8) è “Il pranzo”. Anche qui, un ragazzino ci guarda sorridendo, tenendo in mano una bottiglia di vino, accanto a un uomo anziano e a uno più giovane. Sono tutti e tre attorno a una tavola e stanno facendo una cena frugale a base di pane, melograni e pesce. E’ importante osservare gli oggetti sulla tavola, soprattutto quel coltello in bilico, che sembra sul punto di cadere. Un virtuosismo davvero incredibile per un pittore ancora alle prime armi.
Qualcuno pensa che il dipinto voglia rappresentare le tre età dell’uomo (giovinezza, maturità, vecchiaia). Da Giorgione a Tiziano, a van Dick, fino a Klimt e Picasso, questo è un tema di riflessione che ha impegnato molti artisti. E’ il pensiero sul senso della vita, sui suoi aspetti positivi e negativi, sul suo significato e sul suo senso ultimo, sui timori e le speranze dell’uomo.
Questa opera si trova all’Ermitage di San Pietroburgo, un museo tra i più affascinanti al mondo, che occupa quattro edifici che fino alla rivoluzione russa erano gli appartamenti dello zar. Il più grandioso dei quattro è il Palazzo d’Inverno, in stile barocco con più di 1000 stanze.
La scena si svolge in una taverna, il bodegon spagnolo. Il contesto, l’ambientazione è quella popolare che ci ricorda Caravaggio. Anche i personaggi, soprattutto il giovane che tiene in mano il bicchiere colmo di vino, e sorride forse un po’ imbarazzato, guardando verso di noi, sono della tradizione caravaggesca con qualche influsso fiammingo. Qui, forse, la mano di Diego è ancora incerta. Sono le sue prime prove. Il talento però si vede anche se è ancora un po’ acerbo.
L’opera è interessante anche per il gusto di riprodurre scene e oggetti della vita quotidiana. I tre musicisti sembrano ispirati e forse anche un po’ inebriati dal vino. Sul tavolo del pane e del formaggio (da notare il coltello infilato nella forma e la sua ombra) e dietro al più giovane, occhieggia una scimmietta dispettosa. Questi animali (bertucce) arrivavano probabilmente da Gibilterra, a seguito dell’occupazione della zona da parte degli Arabi.
L’opera si trova al Museo di Stato di Berlino (Gemäldegalerie- Sala XIII), dove è possibile vedere anche una delle opere più belle di Caravaggio “Omnia vincit Amor”. L’influenza culturale italiana che coinvolge Velasquez produce un affascinante cambiamento del paradigma della pittura, si passa dall’idealismo al realismo, dal Rinascimento al Barocco.
La seconda opera di Velasquez, sempre degli anni giovanili (1617/8) è “Il pranzo”. Anche qui, un ragazzino ci guarda sorridendo, tenendo in mano una bottiglia di vino, accanto a un uomo anziano e a uno più giovane. Sono tutti e tre attorno a una tavola e stanno facendo una cena frugale a base di pane, melograni e pesce. E’ importante osservare gli oggetti sulla tavola, soprattutto quel coltello in bilico, che sembra sul punto di cadere. Un virtuosismo davvero incredibile per un pittore ancora alle prime armi.
Qualcuno pensa che il dipinto voglia rappresentare le tre età dell’uomo (giovinezza, maturità, vecchiaia). Da Giorgione a Tiziano, a van Dick, fino a Klimt e Picasso, questo è un tema di riflessione che ha impegnato molti artisti. E’ il pensiero sul senso della vita, sui suoi aspetti positivi e negativi, sul suo significato e sul suo senso ultimo, sui timori e le speranze dell’uomo.
Questa opera si trova all’Ermitage di San Pietroburgo, un museo tra i più affascinanti al mondo, che occupa quattro edifici che fino alla rivoluzione russa erano gli appartamenti dello zar. Il più grandioso dei quattro è il Palazzo d’Inverno, in stile barocco con più di 1000 stanze.