di Margherita Pavoni
L'ex collaboratrice del Godfather of soul rivela una violenza sessuale subìta nel 1988 e, immediatamente, è indagine aperta anche sulla stessa morte del cantante. A Natale del 2006 l'intramontabile papà del soul, James Brown viene dichiarato morto a causa di un un'attacco di cuore.
L'ex collaboratrice del Godfather of soul rivela una violenza sessuale subìta nel 1988 e, immediatamente, è indagine aperta anche sulla stessa morte del cantante. A Natale del 2006 l'intramontabile papà del soul, James Brown viene dichiarato morto a causa di un un'attacco di cuore.
Ma c'è in ballo una nuova indagine della CNN che rivelerebbe, appunto, la possibilità che Brown possa essere stato assassinato. Migliaia di documenti e deposizi
oni sono state esaminate ed il reportage include interviste a circa 140 persone. Il medico che firmò il certificato di morte dell'artista ad Atlanta, Marvin Crawfors non solo è lo stesso che lo curò, ma è anche testimone chiave dell'indagine. Infatti, nella dichiarazione fatta alla polizia, Crawfors ammette di aver sempre dubitato che James fosse morto per cause naturali, avanzando l'ipotesi di un'overdose indotta.
Crawford sottolinea: "Le sue condizioni peggiorarono troppo repentinamente, non avrei mai potuto immaginare andasse in arresto cardiaco, tuttavia morì quella notte e ancora mi chiedo cosa sia andato storto in quella stanza".
Inoltre, dalla figlia del cantante Yamma fu negata al dottore la possibilità di eseguire un'autopsia dopo la morte. Anche di fronte a richieste della CNN, la donna non ha accettato di rilasciare alcuna dichiarazione.
L'inchiesta cominciò nel 2017, quando Jacque Hollander, una cantante e performer contattò un giornalista della CNN. La donna, circense di professione, sosteneva di avere informazioni riguardanti la morte Brown. La Hollander che lavorava con l'artista negli anni '80, rivelava anche di aver subìto uno stupro da Brown nell'88.
Comunque le accuse verso Brown non si sono mai ufficializzate, ma negli ultimi 30 anni Crawford ha raccolto prove su di lui e sui suoi assistenti.
L'indagine coinvolge anche Adrienne, terza moglie di Brown, morta dopo un intervento di chirurgia plastica. Per questo grave episodio, la CNN è stata contattata da un detective ormai in pensione che lavorava al caso. L'ex agente ha condiviso le pagine di un taccuino che gli consegnò un informatore nel 2001.
Qui, ad esempio, sarebbe riportata la confessione di un medico che ammetterebbe l'uccisione di Adrienne causandone un'overdose (come per James).
Ovviamente, contattato dalla CNN, il medico ha negato ogni accusa...
oni sono state esaminate ed il reportage include interviste a circa 140 persone. Il medico che firmò il certificato di morte dell'artista ad Atlanta, Marvin Crawfors non solo è lo stesso che lo curò, ma è anche testimone chiave dell'indagine. Infatti, nella dichiarazione fatta alla polizia, Crawfors ammette di aver sempre dubitato che James fosse morto per cause naturali, avanzando l'ipotesi di un'overdose indotta.
Crawford sottolinea: "Le sue condizioni peggiorarono troppo repentinamente, non avrei mai potuto immaginare andasse in arresto cardiaco, tuttavia morì quella notte e ancora mi chiedo cosa sia andato storto in quella stanza".
Inoltre, dalla figlia del cantante Yamma fu negata al dottore la possibilità di eseguire un'autopsia dopo la morte. Anche di fronte a richieste della CNN, la donna non ha accettato di rilasciare alcuna dichiarazione.
L'inchiesta cominciò nel 2017, quando Jacque Hollander, una cantante e performer contattò un giornalista della CNN. La donna, circense di professione, sosteneva di avere informazioni riguardanti la morte Brown. La Hollander che lavorava con l'artista negli anni '80, rivelava anche di aver subìto uno stupro da Brown nell'88.
Comunque le accuse verso Brown non si sono mai ufficializzate, ma negli ultimi 30 anni Crawford ha raccolto prove su di lui e sui suoi assistenti.
L'indagine coinvolge anche Adrienne, terza moglie di Brown, morta dopo un intervento di chirurgia plastica. Per questo grave episodio, la CNN è stata contattata da un detective ormai in pensione che lavorava al caso. L'ex agente ha condiviso le pagine di un taccuino che gli consegnò un informatore nel 2001.
Qui, ad esempio, sarebbe riportata la confessione di un medico che ammetterebbe l'uccisione di Adrienne causandone un'overdose (come per James).
Ovviamente, contattato dalla CNN, il medico ha negato ogni accusa...