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Lucio Del Pezzo. “Anni ‘70”

Spazio espositivo: PALAZZO PARASI, via Giovanola Cannobio (VB) Lago Maggiore
Accessibile ai diversamente abili solo al 1^ piano
Periodo: da sabato 7 maggio a domenica 26 giugno 2022
Inaugurazione: sabato 7 maggio 2022 ore 17:30.
L’accesso avviene nel rispetto delle norme sanitarie al momento vigenti.
Per informazioni rete@unionelagomaggiore.it; tel. +39 0323 840809

Orari di apertura: giovedì-venerdì ore16:00/18:00 sabato ore10:30/12:30-16:00/18:00
domenica ore 10:30/12:30;


Partnership: Fondazione Marconi
Curatela e testo critico: Vera Agosti
Catalogo: edizioni città di Cannobio
Accoglienza: Rete museale Alto Verbano
Con il contributo di Fondazione Comunitaria VCO

Fondazione
Comunitaria
del VCO

Museo Del Paesaggio Verbania
Associazione per la promozione artistica e culturale del Lago Maggiore
L’ARTISTA
Le sale espositive di Palazzo Parasi di Cannobio ospiteranno la personale di Lucio Del
Pezzo (Napoli, 1933 - Milano, 2020), Anni ‘70, a cura di Vera Agosti.
La mostra è realizzata in collaborazione con la Fondazione Marconi di Milano.
Partendo da esperienze informali e posizioni neo-surrealiste e neo-dadaiste, con la partecipazione
al Gruppo ’58 a Napoli, Del Pezzo si dedica in seguito a geometrie razionali neo-metafisiche,
optical e pop. Costruisce tableaux-objets e assemblages, con un linguaggio ludico e ironico. Nel
1960, su invito di Enrico Baj, si trasferisce a Milano. Lavora tra il capoluogo meneghino e Parigi,
nello studio che era stato di Max Ernst. Numerose le mostre in Italia e all’estero. Nel 1961 espone
negli Stati Uniti vincendo il Carnegie International Award; nel 1964 alla Triennale di Milano, dove
con Baj e Fontana realizza Il Labirinto del tempo libero, e alla Biennale di Venezia, dove nel 1966
è invitato con una sala personale con la presentazione di Gillo Dorfles. Dal 1965 collabora con lo
Studio Marconi. E ancora la personale a Parigi nel 1968; la retrospettiva alla Rotonda della
Besana di Milano nel 1974, curata da Guido Ballo; la grande personale al Palazzo dell'Arte di
Mosca nel 1988; quella alla Casa del Mantegna di Mantova nel 1994; la prima retrospettiva in
Germania nel 2000 all'Istituto Mathildenhöhe di Darmstadt.

CITTÀ DI CANNOBIO

www.cannobiocultura.it - rete@unionelagomaggiore.it SMS o WhatsApp 0039 348 7340347 tel.+390323840809
A Napoli nel 2001 esegue quattro grandi rilievi ceramici e una scultura in bronzo per due stazioni
della metropolitana e viene organizzata un’antologica al Castel dell'Ovo. Nel 2008 alcune opere
entrano a far parte della collezione della Farnesina a Roma. Lavora anche come scenografo e
ottiene la cattedra di “ricerche sperimentali sulla pittura" alla Nuova Accademia di Belle Arti di
Milano.

LA MOSTRA
Il focus è dedicato agli anni Settanta, una stagione particolarmente creativa, ricca e pienamente
rappresentativa della poetica dell’artista. Il primo piano di Palazzo Parasi ospita le coloratissime
opere di questo periodo, con le mensole, dal fondo dorato, come altari laici, sui quali sono
appoggiati diversi oggetti enigmatici (La Vela fondo oro, 1974; Losanga, 1975), le steli e i casellari
(I segni ardoise, 1970; Casellario 40 elementi, 1974), sorta di archivi ordinati dei simboli segreti
amati dall’autore. Al piano superiore, alcuni pezzi degli anni precedenti e successivi permettono un
dialogo e un confronto temporale, per uno sguardo più completo sulla ricerca del maestro, con una
trentina di lavori in totale, di piccole e grandi dimensioni. Esposte anche alcune sculture, come
Bomarzo del 1975 e Russia del 1995. Un video completerà la rassegna per l’approfondimento.

LO SPAZIO
L’esposizione si iscrive nel quadro delle mostre pensate per valorizzare una storica costruzione
risalente al XIII secolo adibita per tanti anni a luogo di giustizia e di governo. Il Palazzo della
Ragione, meglio conosciuto come Palazzo Parasi, è stato accuratamente restaurato
dall’Amministrazione Comunale, di concerto e sotto l’alta vigilanza della Soprintendenza per i Beni
Architettonici e per il Paesaggio della regione Piemonte. Si tratta di un imponente edificio che
sorge a ridosso della Torre Comunale del XII secolo. Al piano terra è presente un portico coperto
con volte a botte che conserva lapidi, stemmi e rilievi del XIV secolo e due tombe romane. Ai piani
superiori sono state realizzate due aree destinate a spazio espositivo, una delle quali
particolarmente interessante per il diretto contatto con le antiche capriate.

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