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Un percorso nella moda del Novecento raccontato da abiti e accessori appartenenti alle collezioni di Palazzo Morando. Ingresso gratuito

PALAZZO MORANDO. APRE LA MOSTRA “MOMENTI DI MODA”, UN VIAGGIO A TAPPE PER RACCONTARE L’EMANCIPAZIONE FEMMINILE “DAL BUSTO ALLA SALOPETTE”
Apre al pubblico domani, sabato 17 settembre, la mostra “Momenti di Moda a Palazzo Morando. Dal busto alla salopette”, percorso espositivo in sette tappe che, attraverso gli abiti e gli accessori del Museo, selezionati fra quelli esposti solo negli anni ’80 o del tutto inediti, racconta l’emancipazione femminile da un singolare punto di vista. 

Dopo il successo della mostra “Settecento!”, conclusasi il 29 maggio scorso, Palazzo Morando | Costume Moda Immagine riapre i battenti delle sale dell’Ala Nuova con un breve viaggio attraverso le numerose e radicali trasformazioni della moda del Novecento, valorizzando così la collezione del Comune di Milano che comprende al momento oltre 6mila pezzi tra abiti e accessori dal XVI al XXI secolo: un patrimonio prezioso non solo per l’attività di ricerca del Museo, ma anche per la progettazione di mostre su temi e con tagli ogni volta differenti, e per il contributo, attraverso i prestiti, alla realizzazione di prestigiose mostre di moda in Italia e all’estero. 

Le sette sintetiche tappe del percorso, curato da Enrica Morini, Margherita Rosina e Ilaria De Palma, prendono le mosse agli inizi del secolo con il busto, un capo d’abbigliamento ancora considerato fondamentale, ma la cui eliminazione sarà uno dei primi effetti dell’emancipazione femminile.  

Passando attraverso le flapper, giovani donne disinvolte degli anni ’20, l’eleganza dei ’30, le difficoltà della Seconda guerra mondiale e la grande sartoria degli anni ’50, il percorso termina con la nascita del prêt à porter italiano negli anni ’70 e una salopette scelta come simbolo delle mode giovanili del periodo. 

A collegare il viaggio nella storia della moda al tema delle collezioni del Museo, un completo del 1963 di Mary Quant donato nel 1981 dalla designer inglese “al costituendo museo della moda di Milano”. 

Questa esposizione, come tutte le precedenti, è stata per l’Istituto non solo un’occasione per arricchire le proprie collezioni attraverso la donazione di nuovi capi e il catalogo on line, in continuo ampliamento, ma anche un prezioso momento di studio interdisciplinare su una parte del suo patrimonio. Confrontarsi con gli abiti – siano essi antichi o contemporanei – significa studiarli a fondo sia dal punto di vista della moda e dei suoi valori, sia dal punto di vista materiale: il loro allestimento impone di dover ricreare la fisicità per la quale sono stati confezionati (realizzando il supporto espositivo o adeguando il manichino all’abito) e riprodurre le sottostrutture necessarie a sostenere e rendere leggibili i volumi che ne costituiscono la forma con l’obiettivo di evidenziare il taglio sartoriale del capo e conferirgli la silhouette e lo styling propri del momento della sua creazione. 

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