Inaugurata in occasione di “FantastikA”, la personale di Carlo Zoli “Anima e Spirito” alla Rocca Sforzesca di Dozza (Bologna) prosegue fino al 16 ottobre.
In esposizione opere esemplari dell’artista faentino che per la sua ispirazione epica e surreale ha ricevuto il premio Drago d’Oro, istituito dalla Fondazione Dozza Città d’Arte, come riconoscimento per gli artisti che contribuiscono a far conoscere l’illustrazione fantasy in Italia e nel mondo.
Nella Sala delle Armi, al piano nobile del castello medioevale, si snoda un racconto ricco di personaggi fantastici, figure mitologiche ed eroi leggendari che aprono all’immaginazione e toccano corde ancestrali. Attraverso i suoi pezzi unici in terracotta policroma, Zoli parla dell’anima, la voce interiore, e dello spirito immateriale, che può custodire o indurre in tentazione, da un lato con la serie “Quiete”, figure simbolo di vitalità e armonia, dall’altro con la serie “Tempesta”, soggetti d’azione e battaglieri, come Piccola Falange Macedone (link https://www.google.com/url?q=https://carlozoli.com/opere/piccola-falange-macedone/&source=gmail&ust=1663750110258000&usg=AOvVaw0R5jSTs2Mkk62Zb52u2l2a">https://carlozoli.com/opere/
Con elmi dorati e sarisse svettanti il gruppo avanza in salita. Come nell’esercito del Regno di Macedonia, i guerrieri sono compatti e uniti, pronti ad affrontare il nemico; ma nella ceramica di Zoli non hanno né braccia né scudi, i loro corpi sono avvolti in strane armature dai riflessi metallici e sembrano androidi senz’anima. Dall’antichità, l’immaginazione dell’artista fa un salto in avanti nel mondo della fantascienza e del fantasy e, puntando sul momento dell’avanzata bellica, dà vita a un battaglione di alieni o di viaggiatori nel tempo, senza dire dove siano diretti e quale sia il loro scopo. La guerra è insensata ma l’uomo è sempre pronto a trovare il modo per giustificarla.