Clara Bartolini
Il Mudec di Milano rende omaggio al grande fotografo ungherese Robert Capa con una mostra personale che ripercorre i principali reportage di guerra e di viaggio del fotografo, in occasione dei 110 anni dalla sua nascita. Vent’anni di carriera che coincisero con i momenti cruciali della storia del Novecento. Robert Capa venne da subito definito dal “Picture Post” «il più grande fotoreporter di guerra del mondo» a soli 25 anni, per avere inventato un modo completamente nuovo di fare fotogiornalismo.
La mostra “Robert Capa. Nella Storia”, presso Mudec Photo fino al 19 marzo 2023, è prodotta da 24 ORE Cultura–Gruppo 24 ORE, promossa dal Comune di Milano-Cultura e curata da Sara Rizzo in collaborazione con Magnum Photos. Lo spazio Mudec Photo dedicato alla fotografia d’autore giunge ormai alla sua sesta mostra monografica e in poco meno di quattro anni ha raccontato al pubblico milanese i giganti della fotografia del Novecento: Steve McCurry, Elliott Erwitt, Tina Modotti, Henri Cartier-Bresson.
L’impegno di Mudec Photo prosegue dunque per l’autunno 2022 con una retrospettiva sul lavoro lungo una vita, di un artista che ha fatto la storia fotografica del Novecento. Realizzata grazie alla collaborazione con l’agenzia Magnum Photos, la mostra, curata appositamente per il Mudec, riunisce oltre 80 stampe fotografiche, alcune delle quali mai esposte prima in una mostra italiana, accompagnate da alcuni documenti d’epoca provenienti dalla collezione di Magnum. Attraverso i ritratti in bianco e nero e i suoi reportage di guerra, Robert Capa fece conoscere al mondo non solo gli orrori e le miserie dei tanti conflitti armati che caratterizzarono il secolo scorso e i volti degli uomini e delle donne che fecero la Storia, ma anche la vita quotidiana fatta di piccoli momenti di gioia, di presente e futuro, di realtà e di sogni delle persone comuni, indifferentemente da una parte all’altra del globo.
Sono sette le sezioni presenti in mostra, in un percorso diacronico raccontano i più importanti reportage in bianco e nero realizzati da Robert Capa, dagli esordi a Berlino e Parigi alla guerra civile spagnola. all’invasione giapponese, in Cina durante la seconda guerra mondiale, al reportage di viaggio in Unione Sovietica, a quello sulla nascita di Israele, fino all’ultimo incarico come fotografo di guerra in Indocina (1954) dove troverà la morte. Robert Capa ha inventato la figura del fotogiornalista come testimone, che rischia la vita per essere sempre al centro dell’azione, dalle trincee spagnole allo sbarco in Normandia. Nei suoi vent’anni di carriera ha raccontato la storia restando sempre fedele al suo celebre aforisma: “se le tue foto non sono abbastanza buone, vuol dire che non eri abbastanza vicino”.
CLARA BARTOLINI