Avrete già, probabilmente, sentito parlare di biofilia e design biofilico ma
forse, tanto è il rumore che si fa quando esce una nuova moda, che si può
pensare che aggiungere un po’ di piante o qualche elemento in legno nella
propria abitazione possa bastare per essere “biofilici”.
In questa newsletter abbiamo pensato di condividere con voi qualche parola su
come la biofilia agisce in noi e come applichiamo questo nostro sentire a
Studio Apeiron.
La biofilia in senso ampio si può definire come la tendenza psicologica ad
essere attratti verso tutto ciò che è vivo e vitale.
Si tratta di un concetto introdotto da Erich Fromm negli Anni 60, ripreso da
Edward O. Wilson (1929-2021) nel suo libro Biophilia del 1984.
Secondo questa teoria, le persone hanno un’affinità, anche emotiva,
intrinseca per la natura, sviluppata nel corso dell’evoluzione. Studi
successivi hanno rivelato che questa inclinazione continua a essere una
componente vitale per la salute dell’uomo.
Stephen R. Kellert, che è stato un professore di ecologia sociale a Yale negli
USA, ha poi contribuito nel dare una definizione di progettazione biofilica:
una tabella di sei elementi, declinati in più di settanta attributi, da
applicare all’ambiente costruito.
I 6 elementi comprendono uso di materiali naturali, facciate verdi, luce del
sole, motivi botanici, o a spirale, biomorfismo e geomorfologia, frattali,
patina del tempo, connessione storica, geografica e culturale con il luogo dove
un edificio sorge, caratteristiche del paesaggio per definirne la forma.
Roger Ulrich, professore di architettura e scienze sanitarie preso il
Politecnico di Chalmers in Svezia, ha scritto:
“Come residuo dell’evoluzione gli esseri umani potrebbero avere la tendenza
innata a manifestare reazioni positive alla natura, mentre non evidenziano
queste reazioni di fronte all’ambiente urbano moderno.”
Riassumendo in poche parole per noi progettare in ottica biofilica è, intanto,
basare la nostra economia su un modello circolare in modo che la CO2 emessa per
realizzare i nostri arredi di design venga sempre compensata dalla
piantumazione di nuovi alberi.
Abbiamo quindi creato una nostra filiera del legno a Km 0 che, oltre alla
sistematica piantumazione di nuovi alberi, preveda anche che il legno
utilizzato possa sempre essere recuperato da alberi destinati ad essere
abbattuti o già caduti.
Inoltre poniamo enorme attenzione nella scelta delle materie prime e tecniche
di finitura dei nostri prodotti. L’interesse, lo studio e la ricerca sulla
natura, sulle sue forme e sui sistemi che regolano la sua formazione ci ha
indirizzato verso la scelta di metodologie produttive e di progettazione
sostenibili e a basso impatto ambientale.
La progettazione biofilica va a riprodurre intenzionalmente elementi
significativi a livello evolutivo della relazione tra uomo e natura per
promuovere il nostro benessere e la nostra produttività, ad esempio ispirandoci
a concetti frattali che ritrovi nel nostrotavolo Hologram
<https://studioapeiron.it/prodotto/tavolo-hologram/>.
Se l’argomento ti ha appassionato ti invitiamo a seguirci su Instagram
<https://www.instagram.com/studio_apeiron/>. Racconteremo, post dopo post,
maggiori dettagli che potranno senz’altro interessarti e saremo felici di
rispondere alle tue domande, se ne hai.
In ogni caso ci vediamo al prossimo sentiero, nella natura.
Dario e Francesco
