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MASI Lugano | Programma espositivo 2024 | Museo d'arte della Svizzera italiana

Il MASI Lugano inaugura la stagione espositiva 2024 con un omaggio a un artista svizzero che ha scritto un importante capitolo della storia della fotografia, Ernst Scheidegger. L'attenzione alla grande fotografia si apre a uno sguardo internazionale in autunno con la personale dedicata a Luigi Ghirri e incentrata sul tema del viaggio, reale e immaginario. "Calder: Sculpting Time " presenterà per la prima volta a Lugano l'opera di uno degli artisti più innovativi del ventesimo secolo, Alexander Calder.

Guarda invece alla ricerca contemporanea più attuale la mostra dell'artista svizzero Shahryar Nashat. L'intensa stagione 2024 si chiude in autunno con nuovo approfondimento sulla storia dell'arte del Cantone Ticino e delle collezioni museali con l'esposizione "Da Davos a Obino. Ernst Ludwig Kirchner e gli artisti del gruppo Rot-Blau".

 Il MASI apre la stagione 2024 con una mostra omaggio a un grande artista svizzero, Ernst Scheidegger (Rorschach, 1923 – Zurigo, 2016). L'esposizione, in collaborazione con il Kunsthaus Zürich e la Stiftung Ernst Scheidegger-Archiv, viene proposta sulla scia delle attività per il centenario della nascita del fotografo che ha scritto un importante capitolo della storia della fotografia internazionale. Attivo come fotoreporter e collaboratore della rinomata agenzia Magnum Photos e assiduo frequentatore della scena artistica d'avanguardia parigina, Scheidegger è noto per i ritratti d'artista – tra cui quelli diventati iconici di Alberto Giacometti, amico di una vita. La mostra al MASI ripercorre la produzione del fotografo svizzero attraverso una selezione di scatti giovanili del decennio 1945 -1955, perlopiù inediti, e i celebri ritratti d'artista, che saranno in dialogo con una selezione di opere delle artiste e degli artisti di volta in volta immortalati. La mostra "Faccia a faccia. Giacometti, Dalí, Miró, Ernst, Chagall. Omaggio a Ernst Scheidegger" sarà aperta al pubblico dal 18.02 al 21.07.2024.
Luigi Ghirri Trani 1981 C-print CSAC, Università di Parma © Eredi Ghirri

Luigi Ghirri

Trani, 1981

C-print, CSAC, Università di Parma, © Eredi Ghirri

Il focus sulla grande fotografia si apre a uno sguardo internazionale nell'autunno 2024 con la personale dedicata a Luigi Ghirri (Scandiano, 1943 – Roncocesi, 1992), a poco più di trent'anni dalla sua prematura scomparsa. "Luigi Ghirri - Il viaggio. Fotografie 1970-1991" è il titolo dell'esposizione che mette in luce, attraverso circa 150 stampe, le diverse prospettive del fotografo italiano sul viaggio, inteso non solo come esperienza, ma anche come dimensione immaginaria. In questo senso, accanto alle mete turistiche, spesso immortalate fuori stagione, la mostra presenterà anche fotografie di mappe, atlanti, immagini pubblicitarie e cartoline attraverso un percorso espositivo concepito come un libero labirinto che si dipana tra le "geografie sentimentali" di uno dei pionieri della fotografia del novecento (dal 08.09.2024 al 26.01.2025).
Shahryar Nashat Untitled 2023 Frame da un video HD: colore / audio stereo Courtesy of the artist, Rodeo, Piraeus/London; Gladstone Gallery, New York/Brussels; David Kordansky Gallery, Los Angeles/New York © the artist

Shahryar Nashat

Untitled, 2023

Frame da un video HD: colore / audio stereo

Courtesy of the artist, Rodeo, Piraeus/London; Gladstone Gallery, New York/Brussels; David Kordansky Gallery, Los Angeles/New York, © the artist

Guarda invece alla ricerca contemporanea più attuale la mostra dell'artista svizzero "Shahryar Nashat. Streams of Spleen" che al MASI presenterà un'installazione immersiva di grande impatto. Per il progetto espositivo, concepito per la sala ipogea, l'artista stravolgerà completamente lo spazio museale e la sua atmosfera intervenendo sul pavimento, sui pilastri, sulle luci e sulle pareti della sala. Tra le opere esposte saranno presenti sculture inedite e un video su uno schermo integrato nell'architettura. Nashat (Ginevra, 1975) ama intervenire sugli spazi per creare un ambiente multisensoriale coeso e nelle sue opere sperimenta spesso con materiali non convenzionali, come la gomma uretanica, le resine o il gel lucido. Al centro della ricerca dell'artista c'è il corpo umano, nelle sue interazioni e sensazioni, nella sua fragilità e resilienza. In un momento storico in cui le tecnologie filtrano gran parte della nostra esperienza corporea, il lavoro di Nashat è estremamente stimolante perché, partendo da interventi sulla percezione fisica, riesce a innescare una riflessione sulla condizione umana (dal 17.03 al 18.08.2024).
Alexander Calder Quatre systèmes rouges 1960 Ferro e acciaio verniciato Louisiana Museum of Modern Art, Humlebaek, Denmark. Donation: The New Carlsberg Foundation © 2024 Calder Foundation, New York / Artists Rights Society (ARS), New York

Alexander Calder

Quatre systèmes rouges, 1960

Ferro e acciaio verniciato

Louisiana Museum of Modern Art, Humlebaek, Denmark. Donation: The New Carlsberg Foundation

© 2024 Calder Foundation, New York / Artists Rights Society (ARS), New York

La mostra "Calder. Sculpting Time" esplorerà l'impatto profondo e trasformativo di uno degli artisti più rivoluzionari del XX secolo attraverso un focus mirato. Alexander Calder (Lawnton, Pennsylvania, 1898 – New York, 1976) ha cambiato il modo in cui percepiamo e interagiamo con la scultura, introducendo la quarta dimensione del tempo nell'arte con i suoi leggendari "Mobiles" - termine coniato da Marcel Duchamp che in francese si riferisce sia al "movimento" che al "motivo" - ed esplorando i volumi e i vuoti nei suoi stabiles, come Jean Arp battezzò i suoi oggetti stazionari. La mostra comprenderà oltre trenta capolavori realizzati tra il 1930 e il 1960 - gli anni più innovativi e prolifici di Calder - dalle prime astrazioni o sphériques a una magnifica selezione di mobiles, stabiles e standing mobiles di varie dimensioni. Sculpting Time presenterà anche un'ampia serie di "Constellations" di Calder, un termine proposto da Duchamp e James Johnson Sweeney per gli amati oggetti dell'artista realizzati in legno e filo metallico nel 1943, un periodo in cui la lamiera scarseggiava a causa della Seconda guerra mondiale.

La mostra è stata resa possibile grazie al sostegno della Fondazione Favorita (dal 05.05 al 06.10.2024).

Anche nel 2024 il MASI continua a dare spazio alla creazione contemporanea svizzera. Durante l'estate, da giugno ad agosto, si svolgerà a Palazzo Reali la mostra del vincitore o della vincitrice del Bally Artist Award, il premio che ogni anno la Fondazione Bally, in collaborazione con il MASI, assegna a un artista o un'artista attivi sul territorio elvetico. Da ottobre 2024 a gennaio 2025 le sale del LAC ospiteranno invece la mostra dell'artista Johanna Kotlaris (Zurigo, 1988), vincitrice per il Ticino del Premio Culturale Manor 2024, che concepirà un progetto espositivo per l'occasione.
Ernst Ludwig Kirchner Alpküche (Cucina alpestre), 1918 Olio su tela Madrid, Museo Nacional Thyssen-Bornemisza, ©Museo Nacional Thyssen-Bornemisza, Madrid

Ernst Ludwig Kirchner

Alpküche (Cucina alpestre), 1918

Olio su tela

Madrid, Museo Nacional Thyssen-Bornemisza, ©Museo Nacional Thyssen-Bornemisza, Madrid

L'intensa stagione 2024 si chiude in autunno con nuovo approfondimento sulla storia dell'arte del Cantone Ticino e delle collezioni del museo. La mostra "Da Davos a Obino. Ernst Ludwig Kirchner e gli artisti del gruppo Rot-Blau" presenta l'opera di Ernst Ludwig Kirchner (1880-1938) e mette in luce, in particolare, l'influenza che egli ha avuto sulla generazione di giovani artisti svizzeri nello sviluppo del loro linguaggio pittorico e scultoreo di matrice espressionista. La selezione di una ventina di dipinti di Kirchner, provenienti da prestigiose collezioni pubbliche e private svizzere ed europee, intende così contestualizzare una importante pagina della storia artistica locale e nazionale (dal 17.11.2024 al 23.03.2025).

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