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La città fantastica Una mostra personale di Piero Fogliati

25 maggio – 14 settembre 2024

Atipografia
Piazza Campo Marzio, 26
Arzignano, Vicenza
Installation view "La città fantastica", Piero Fogliati, Atipografia
Photo credit Alberto Sinigallia

Atipografia presenta La città fantastica, la mostra personale dedicata a Piero Fogliati (Canelli, 1930 – Torino, 2016) aperta al pubblico da sabato 25 maggio a sabato 14 settembre 2024 ad Arzignano, negli spazi di quella che era l’antica tipografia di famiglia che Elena Dal Molin ha trasformato in uno spazio espositivo dedicato all’arte contemporanea.

L’esposizione, realizzata in collaborazione con l’Archivio Fogliati, è il primo appuntamento che Atipografia dedica a un artista storicizzato e vede la presentazione di una selezione di dieci sculture realizzate da Piero Fogliati tra il 1968 e il 1993.

Filo rosso della mostra è la ricerca e la costruzione della città fantastica, progetto che l’artista inaugura a partire dai primi anni Sessanta in risposta al progressivo dilagare del fenomeno dell’urbanizzazione e al suo impatto sull’ambiente e sul paesaggio. Nell’opera di Fogliati il disegno assume una valenza progettuale e la scultura diventa momento di realizzazione dell’utopia. Per questo motivo, a completamento della mostra sono esposti una serie di disegni rappresentanti “la città fantastica”. La struttura urbana è la protagonista indiscussa dell’universo creativo di Piero Fogliati, che allo sviluppo tecnologico pervasivo risponde immaginando una città ideale dove ogni unità artificiale interagisce con l’elemento naturale. La “città fantastica” di Piero Fogliati si articola come un vero e proprio progetto urbanistico dove ciascun’opera, interamente realizzata dall’artista, dalle viti e ai bulloni che la compongono, attinge alla fascinazione dell’artista per il sapere tecnico-scientifico per riprodurre un’esperienza sensoriale unica.

Il percorso espositivo prende le mosse a partire dall’opera Ermeneuti che il critico Tomaso Trini ha chiamato “I Corni del Dilemma”. Citando Trini “Le sue sculture sonore producono ascolto. (…) (Gli Ermeneuti, ndr) invece di produrli, accolgono i suoni dello spazio. Come non vedere che sono le protesi uditive dell’ambiente, le trombe auricolari dell’aria? È all’inaudibile formicolio dei rumori del mondo, incapace di silenzio, che noi poniamo orecchio. Col risultato di tradurre l’esteriorità circostante nell’esperienza di un’interiorità circospetta.”
Installation view "La città fantastica", Piero Fogliati, Atipografia
Photo credit Alberto Sinigallia

È un momento di “ascolto altro” che prosegue in mostra con uno “sguardo altro” in cui vengono esposte alcune sperimentazioni che Piero Fogliati dedica alla luce. Se Reale virtuale (1993) gioca con il riflesso luminoso sulle pareti di un’ampolla di vetro per generare forme immateriali, Luce solida (1971) realizza una vera e propria scultura di luce. Mentre Prisma meccanico (1992) utilizza degli schermi ruotanti per raccogliere e scomporre i raggi luminosi, Rivelatore cromocinetico (1984) impiega una fune bianca e un proiettore per creare un’aura colorata, cangiante a seconda dell’ampiezza dell’oscillazione della corda. Al movimento è dedicata anche l’opera Euritmia evoluente (1970), dove un anello arancione sospeso si muove come fosse dotato di vita propria.

Il percorso de La città fantastica prosegue con Macchina che respira (1990). L’opera, composta da un corpo premente-aspirante e due tubi, che sfrutta il movimento di un cilindro compressore provoca la fuoriuscita di aria e simula il respiro lento e ritmico del macchinario.

L’esposizione si conclude con una serie di opere legate al suono. Concerto di Latomie (1989) è la realizzazione di un’opera pensata per la sonorizzazione delle acque dei fiumi e dei laghi. Il suono è al centro di lavori come Fleximofono (1971), una composizione di molle d’acciaio che interagendo con i rumori urbani o del vento generano vere e proprie sinfonie, o Anemofono (1968), esposto alla Biennale di Venezia del 1978, che sonorizza il rumore del vento attraverso l’azione di pale rotanti tonde e quadrangolari.

La mostra si inserisce nella programmazione culturale di Atipografia, dove l’estetica di Piero Fogliati incontra il territorio e dialoga con l’ampia produzione industriale e il forte legame con la macchina che lo contraddistingue. Con la mostra La città fantastica, l’immaginazione dell’artista combina natura e tecnologia creando sinergie inattese, giocando con la percezione del visitatore fino a creare vere e proprie esperienze sensoriali.
Scarica il comunicato stampa e le immagini

ATIPOGRAFIA
Piazza Campo Marzio, 26
36071 - Arzignano (VI) – Italia
www.atipografia.it/home
info@atipografia.it | Tel: 04441807041

Orari
dal martedì al sabato dalle ore 9:30 alle 13:00 e dalle 15:00 alle 19:30.
PIERO FOGLIATI
Originario di Canelli (1930), Piero Fogliati ha vissuto e lavorato prevalentemente a Torino.
A partire dagli anni Cinquanta si dedica alle arti visive, sperimentando da autodidatta l’espressione pittorica, sia figurativa sia astratta-informale. La ricerca di uno stile personale e la fiducia nei confronti dell’autonomia del linguaggio artistico si coniugano ben presto con la forte passione per la scienza e la tecnologia. Esplorando la percezione sensoriale e i fenomeni naturali, Fogliati costruisce macchine dotate di un’estetica sublime e raffinata connessa alla sfera visiva-acustica.
Fogliati coniuga bellezza e percezione, manifestando la sua fiducia nell’immaginazione ma anche il suo affetto sincero e gioioso nei confronti dell’uomo. Le opere dell’artista sono infatti legate all’ideazione della Città Fantastica, un vasto progetto di interventi urbani in cui i suoni, le luci, gli elementi atmosferici e gli ecosistemi idrogeologici si trasformano in esperienze estetiche e sensoriali (un “sogno globale” che Fogliati sviluppa a partire dai primi anni Sessanta). In questo periodo si segnalano le prime mostre personali a Firenze, Roma e Torino, fino alla partecipazione alle due Biennali di Venezia del 1978 e del 1986, alla Biennale giapponese ARTEC di Nagoya del 1997, alla mostra “FASTER! BIGGER! BETTER! Signet works of the collections” del 2006 dedicata all’arte contemporanea degli ultimi cinquant’anni presso lo ZKM di Karlsruhe. La consacrazione torinese giunge nel 2003 con un’importante antologica dal titolo “Piero Fogliati il poeta della luce”.
Sue opere sono presenti alla Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino, al Museion di Bolzano, alla Galleria Comunale di Cagliari, al MACRO di Roma, allo ZKM di Karlsruhe, al Museo Technorama der Schweiz di Winterthur, al Musée de l’énergie électrique di Mulhouse, all’AT&T Foundation, alla “Cité des Sciences et de l’Industrie” di Parigi (che nel 1992 gli ha dedicato la mostra personale “Sculpter l’invisibile”), nonché in numerose e importanti collezioni private, tra cui la Fondazione Giuliano Gori a Santomato, la Collezione Panza di Biumo di Lugano e la VAF-Stiftung di Francoforte sul Meno, le cui opere sono in comodato presso il MART di Rovereto.
Piero Fogliati si è spento a Torino il 25 marzo 2016, all’età di 86 anni.

ATIPOGRAFIA
Atipografia ad Arzignano, in provincia di Vicenza, riapre nel maggio 2022 con spazi completamente rinnovati e con un progetto culturale inedito. L’antica tipografia arzignanese dà vita a un programma che coniuga la dimensione commerciale con la vocazione culturale, attraverso la duplice azione di una associazione culturale e di una galleria commerciale. Questa dimensione ibrida integra e completa il lavoro che Elena Dal Molin ha condotto per anni a sostegno e sviluppo delle arti e degli artisti, dando vita a un crocevia del contemporaneo nel cuore del Nord-Est. La nuova identità si colloca nel segno della prosecuzione di luogo per gli artisti, per le persone e per le idee che da sempre Atipografia ha voluto disegnare.
Mentre infatti prosegue l’attività storica dell’Associazione, iniziata nel 2014 come no-profit per residenze d’artista e progetti site-specific, l’apertura della galleria d’arte contemporanea proporrà una nuova stagione di progetti espositivi e una propria scuderia di artisti di diverse generazioni e provenienza geografica. Il progetto di Atipografia riprende così il suo corso con una rinnovata energia, scandita anche dagli ingenti lavori di adeguamento funzionale iniziati alla vigilia della pandemia, realizzati dallo studio AMAA che si è occupato del progetto di restauro, realizzando ambienti di grande fascino in cui fare ricerca, esporre, incontrarsi e persino abitare.
La mostra personale di Arcangelo Sassolino (1967), Il vuoto senza misura, promossa dall’Associazione, ha inaugurato la riapertura degli spazi rinnovati il 21 maggio scorso. Altre mostre: Unplugged di Mats Bergquist, Gregorio Botta, Mirko Baricchi, Mattia Bosco; Limbo Incerto di Denis Riva; La forma delle parole di Stefano Mario Zatti a cura di Robert Phillips e Matilde Nuzzo; La cava delle nuvole bianche di Diego Soldà a cura di Luca Massimo Barbero; Luminous Terrain mostra collettiva di Yulia Iosilzon, Grace Mattingly e Guendalina Cerruti; Rhizoma di Josh Rowell a cura di Andrea Maffioli.

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