di Anna Costa
«Le opere di Gaetano Puleo sono contraddistinte da un linguaggio di grande espressività e valenza estetica e da esiti straordinari in grado di stimolare spesso la riflessione dell’osservatore». È il parere del noto critico d'arte e mecenate Fortunato Orazio Signorello sulle opere che l'artista siciliano Gaetano Puleo (è nato a Lentini nel 1973) ha presentato nella sua decima mostra personale dal titolo “Krómata". L'esposizione, che è stata allestita e proposta nella sala espositiva della chiesa madre di Scordia (Catania), ha presentato ai visitatori 31 opere figurative e astratte di grandi dimensioni e di grande impatto visivo. L'artista, socio della prestigiosa Accademia Federiciana, con le sue opere ha voluto proporre le sue emozioni visive vissute attraverso l'esperienza di dare forma al colore, e colore alla forma. I visitatori hanno avuto l'opportunità di conoscere e apprezzare l'universo pittorico di Gaetano Puleo, artista di grande talento che ha esordito - con una mostra personale allestita al Museo diocesano di Catania - nel 2017.
Le opere - nelle quali ha raffigurato soprattutto volti, paesaggi, marine, cavalli ed edifici di culto, nonché elaborazioni astratte - hanno rivelato, oltre alle suo talento e alle sue capacità, il procedimento esecutivo da lui adottato mettendo in rilievo - invitando l'osservatore ad avvicinarsi il più possibile a ogni opera per vedere l'appropriato utilizzo della composizione, della luce e del colore; che sono gli elementi emblematici che caratterizzano le sue opere - l'interazione tra soggetti raffigurati e colori utilizzati. Come ha messo in rilievo lo stesso Puleo, la sua «tavolozza nasce dalla terra, in particolare dalle terre e dalle luci che invadono la nostra Isola, così come il tempo ve li ha depositati e custoditi; la sua ricerca è creazione benedetta dalla luce e dal fuoco della montagna, dal mormorio del mare e dalle architetture che ci dicono chi siamo e, a volte, anche dove andiamo; lì nelle cose sono i nostri pensieri e la nostra memoria, esse conservano l'anima del tempo, i colori della vita che fu e che vogliamo anche per l'oggi».
«Nelle opere di Puleo, immediatamente riconoscibili, è ben evidente - scrive il critico d'arte Fortunato Orazio Signorello, prestigiosa firma - insieme a Vittorio Sgarbi e ad altri noti critici d'arte - dell'Enciclopedia d'Arte Italiana (Catalogo generale artisti dal Novecento ad oggi) e di altre prestigiose pubblicazioni d'arte - il felice “innesto” tra creatività e sperimentazione. Nei suoi lavori - acrilici e tecniche miste su tela che ben evidenziano un'evoluzione stilistica che, negli anni, ha dato corpo a un linguaggio distintivo di grande valenza estetica - è possibile "intravedere" come la resa cromatica sia per l'artista - che non ha mai realizzato un'opera totalmente monocromatica - davvero importante e al centro della sua ricerca espressiva, ma anche notare subito come la sua produzione è caratterizzata da uno stile personale, scaturito da una necessità dell'artista di voler accostare sapientemente i colori al gesto libero e al segno da esso generato, e da un cromatismo vivido quasi sempre sorprendente».