Le vaste sale propongono immagini in grandi formati, alberi che paiono venirci incontro, muschi e licheni quasi da toccare. Una prima sala immersiva dal titolo: Forest Waves con un potente sottofondo musicale trasporta nei boschi fotografati nelle quattro diverse stagioni dell'anno, risvegliando forti emozioni. Immagini che mostrano la distruzione quasi totale di foreste primarie, con la loro preziosa utilità per gli esseri umani andata perduta, la testimonianza fotografica dei crimini perpetrati sugli indiani d'America, spesso trucidati per impossessarsi dei loro territori, gli scatti che mostrano raffinerie o impianti inquinanti costruiti vicino ai centri abitati. Una sala che propone un filmato in bianco e nero con immagini di abbattimenti di alberi millenari dal titolo Darius Kinsey: Clear Cut. Cimiteri di natura nel Berkshire con i taglialegna che hanno realizzato gli abbattimenti, decisi senza mai pensare al futuro del pianeta ma solo voluti per ragioni speculative.
Tra i più famosi libri di questo prolifico artista segnaliamo American power, Old Growth, Property Rights. Un occhio vigile il suo, e una capacità di osservazione non comune quella di Epstein. Un'etica della natura che lo ha condotto a realizzare un lavoro fotografico davvero importante, nel quale emerge il grande rispetto per la natura e il suo guardare gli alberi come entità cariche d'anima, l'anima del mondo. Una mostra fotografica di enorme impatto. Da non perdere.
CLARA BARTOLINI