Clara Bartolini
Jean Dubuffet è stato un inventore,oltre ad essere un artista, scultore, pittore, musicista, scrittore e teorico francese. Sua infatti l'invenzione di un'arte dall'anima pura, estranea ad ogni regola, ad ogni accademia o filone artistico. Un'arte dal cuore alle mani, elaborata dai mondi e dalla fantasia ispiratrice di ogni individuo perché, "ognuno può essere artista.
Un'arte nuda, che non proviene da nessuna accademia, che non prevede una professione, piuttosto l'asserzione che ogni individuo può affidarsi alla propria ispirazione e attraverso quella può creare un'opera davvero autentica, che definisce Art Brut. Questa mostra è realizzata da 24ORE Cultura-Gruppo 24ORE, promossa dal Comune di Milano-Cultura con il patrocinio del Consolato Generale Svizzera, in collaborazione con la Collection de l'art Brut di Losanna. Curata da Sarah Lombardi e Anic Zanzi con la consulenza scientifica di Baptiste Brun per la sezione Jean Dubuffet. Dirompente, scardinante, priva di preconcetti, l'art Brut nasce in una Parigi post bellica, propone opere realizzate con materiali inaspettati, nuovi per il momento storico. Dimostrando che un'opera d'arte può essere realizzata con quello che ognuno ha sottomano, senza codici prestabiliti. La Collection de l’Art Brut di Losanna possiede 70.000 opere donate dallo stesso Dubuffet nel 1971.
Molte quelle che si aggiungono ogni anno, donate dai collezionisti di tutto il mondo. Dal museo svizzero arrivano 70 delle opere esposte. Quattro i percorsi della mostra, il primo presenta opere di Dubuffet e i tanti quaderni e documenti che raccolgono le teorie su questa proposta artistica ideata dall'artista. Seguono nelle successive sezioni, per prima una serie di opere frutto delle sue esplorazioni, quali le iconiche figure maggiori: Aloise Corbaz e Adolf Wolfli, lo scultore Emile Ratier e il pittore Carlo Zinelli. Il Mudec di Milano ha il merito di riproporre al grande pubblico uno scorcio dell’arte poco conosciuto.
Dubuffet è certamente un personaggio colto e sfaccettato e artista originalissimo che, inventando l'Art Brut, ha saputo aprire nuovi spazi all'arte e arricchirla di nuove energie e ispirazioni con la sua ricerca inesausta. Anche per dimostrare che quest'arte non deve essere interpretata come arte della follia, o arte primitiva. Piuttosto come un'arte che propone una visione paradossale e ambivalente, oscillante tra il materialismo e la concettualità. Diciotto le opere di Dubuffet tra sculture disegni e dipinti realizzati tra 1947 e il 1982. Tanti i libri, documenti, manifesti, cataloghi, fotografie che dimostrano il grande lavoro di ricerca realizzato dall' artista e permettono di approfondire la tematica.
Ogni opera una vita, quella dell'autore che l'ha realizzata. Al visitatore lo stimolo di scoprire il mondo che ogni artista contiene e rappresenta nella sua opera, come una forma di liberazione dei sentimenti. Una mostra davvero efficace per far conoscere questo periodo storico dell'arte. Visibile fino al 16 febbraio 2025