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Memorie del Lavoro e Spazi industriali - Museo del Patrimonio Industriale, Bologna


Settore Musei Civici Bologna | Museo del Patrimonio Industriale

Memorie del Lavoro e Spazi Industriali
A cura di Eloisa Betti e Andrea Bacci

20 dicembre 2024
- 4 maggio 2025 
Museo del Patrimonio Industriale
Via della Beverara 123, Bologna
www.museibologna.it/patrimonioindustriale

Dal 20 dicembre 2024 al 4 maggio 2025

Il progetto espositivo documenta le connessioni tra gli spazi e le architetture della produzione industriale a Bologna e l’identità operaia della città attraverso una selezione di fotografie storiche, provenienti dagli archivi di FIOM CGIL Bologna e del Museo del Patrimonio Industriale, e una mappa che consentono di ricostruire i luoghi bolognesi della produzione industriale e di rappresentare le forme di organizzazione dell’attivismo operaio negli anni Settanta e Ottanta.
Le immagini mostrano, da una parte, l’impatto delle trasformazioni urbanistiche indotte dal rapidissimo processo di industrializzazione del territorio a partire dagli anni del boom economico e, dall’altra, le azioni di mobilitazione di massa di lavoratrici e lavoratori - presidi, assemblee, scioperi, manifestazioni contro la chiusura delle fabbriche, cortei, picchetti - innescate dalla profonda crisi industriale dei primi anni Settanta.


Una postazione è dedicata al sito web del progetto bolognametalmeccanica.it/ Bologna metalmeccanic@ che ospita percorsi di public history su 10 fabbriche dell’area metropolitana bolognese (Arco, Cogne, Sasib, Giordani, Casaralta, Minganti, Sabiem, Calzoni, Cevolani, Curtisa). I percorsi sono arricchiti da fonti archivistiche, iconografiche, orali e multimediali che consentono vari livelli di fruizione dei contenuti storico-culturali.

Il cuore dello spazio espositivo è costituito da materiali inediti, parte di un progetto artistico di Andrea Bacci, che illustrano i luoghi in cui sorgevano le principali fabbriche metalmeccaniche bolognesi oggi non più esistenti.
Una serie di 45 fotografie in bianco e nero, realizzate tra il 2019 e il 2024, svela le tracce del passato industriale negli ex stabilimenti rifunzionalizzati (o che stanno per essere demoliti) e le modalità della loro restituzione alla cittadinanza. Talvolta luoghi abbandonati in attesa di essere demoliti, altre volte spazi rigenerati come luoghi culturali o commerciali, talvolta cancellati da una nuova urbanizzazione, in altri casi divenute sedi di nuove attività produttiva, le fabbriche mutano nel tempo la loro funzione ma restano luoghi simbolici della memoria e dello sviluppo economico-sociale cittadino.

Infine, tre documentari inediti, realizzati con le testimonianze dirette delle maestranze che hanno collaborato alla ricostruzione del vissuto aziendale, raccontano le fabbriche dal punto di vista di coloro che vi hanno lavorato. I filmati sono incentrati su tre temi che rappresentano le fasi dell’esistenza umana: vita (Quando c’era la Giordani), amore (Noi siamo la Minganti) e morte (C’era una volta l’Arco). Mettono, inoltre, in scena la riappropriazione dei luoghi in cui sorgevano le fabbriche da parte degli ex lavoratori, riportati in quegli stessi spazi che li hanno visti protagonisti per una vita intera.

Lo spazio informativo Memorie del Lavoro e Spazi Industriali si inserisce nel percorso di ricerca https://www.google.com/url?q=https://bolognametalmeccanica.it/&source=gmail&ust=1734705039267000&usg=AOvVaw1gfBB_UJWuDpOUmgCA_lo4">Bologna metalmeccanic@ promosso da Museo del Patrimonio Industriale di Bologna, Clionet - Associazione di ricerca storica e promozione culturale, Dipartimento di Storia Culture Civiltà dell’Università di Bologna, FIOM-CGIL Bologna e SPI-CGIL Bologna, con il sostegno della Regione Emilia-Romagna.
Il progetto intende promuovere una riflessione sulla trasformazione dei luoghi di lavoro metalmeccanico avvenuta nel territorio bolognese nell’ultimo cinquantennio, attraverso la realizzazione di percorsi di public history, video-interviste, campagne fotografiche, raccolta e valorizzazione della memoria scritta, attivazione delle comunità territoriali e delle ex lavoratrici ed ex lavoratori, promozione di una riappropriazione consapevole delle fabbriche metalmeccaniche, attività didattiche nelle scuole.

Eloisa Betti é ricercatrice presso il Dipartimento di Scienze Politiche, Giuridiche e Studi Internazionali dell’Università di Padova.
La sua attività di ricerca si concentra principalmente sulla storia del lavoro e sulla storia delle donne e di genere, con un’attenzione particolare alla dimensione urbana e translocale e all’approccio biografico. Tra i filoni di ricerca che ha sviluppato con continuità: la precarietà del lavoro in prospettiva storica e di genere tra dimensione locale, nazionale e internazionale; la relazione tra donne, città e guerra fredda; l’azione dell’associazionismo femminile nel secondo Novecento, la storia della statistica nell’Italia repubblicana.
È socia di  Clionet - Associazione di ricerca storica e promozione culturale dal 2017 e contribuisce alla vita dell'associazione occupandosi specialmente dei temi relativi alla storia del lavoro e alla storia delle donne e di genere.

Andrea Bacci è regista, sceneggiatore e montatore.
Dopo la laurea in Storia del Cinema presso il DAMS di Bologna, prosegue la sua formazione negli Stati Uniti a Los Angeles, dove studia regia e montaggio presso la Los Angeles Film School. Il suo cortometraggio di diploma The Sound of Silence viene selezionato da numerosi festival internazionali e lavora come aiuto regista in varie produzioni indipendenti. Rientrato in Italia, vince il Premio Solinas Talenti in Corto con la sceneggiatura Halloween Party dirigendone l’omonimo cortometraggio.
In ambito documentaristico, ha realizzato il documentario Paura non abbiamo uscito al cinema nel 2017, che racconta la storia delle donne che l’8 marzo 1955 vennero arrestate e condannate a un mese di carcere perché distribuirono la mimosa davanti alla fabbrica Ducati.
È socio di Clionet - Associazione di ricerca storica e promozione culturale dal 2018 e all'interno dell'associazione è il responsabile dei progetti video-fotografici.


Museo del Patrimonio Industriale
Collocato nella suggestiva sede di una fornace da laterizi del XIX secolo, il Museo del Patrimonio Industriale studia e racconta la storia economico produttiva di Bologna e del suo territorio dal tardo Medioevo ai giorni nostri.
Il percorso espositivo si apre con la ricostruzione dell’organizzazione produttiva dell’antica “Città dell’acqua e della seta” che ha visto Bologna - tra i secoli XV e XVIII - esportare filati e veli di seta in tutto il mondo occidentale. Questa supremazia produttiva entra in crisi alla fine del secolo XVIII quando la Rivoluzione Industriale costringe ad aggiornare saperi e organizzazione del lavoro.
La città è costretta a riprogettare il proprio futuro, puntando sulla formazione tecnica come elemento strategico di rinnovamento: nel corso del XIX secolo si afferma, così, l’Istituto Tecnico Aldini Valeriani. Da questa scelta, oltre che dall’esistenza di fattori economici, organizzativi, logistici e amministrativi favorevoli, scaturisce la ripresa produttiva della città nella seconda metà dell’Ottocento che porterà un secolo dopo all’affermazione dell’attuale distretto produttivo. Bologna si configura oggi come un centro all’avanguardia nel campo dell’automazione industriale. La ricchezza e la complessità del distretto viene ricostruita attraverso le sue principali articolazioni produttive: le macchine da pasta, la motoristica e la meccanica.
Il Museo collabora costantemente con aziende, enti e istituzioni per promuovere una riflessione sulla trasformazione industriale avvenuta nel territorio bolognese; attiva mostre, iniziative e progetti sulla memoria del lavoro e promuove la valorizzazione della cultura tecnica attraverso laboratori, visite guidate ed esperienze di carattere tecnologico e digitale.


SCHEDA TECNICA

Progetto espositivo
Memorie del Lavoro e Spazi Industriali

A cura di
Eloisa Betti e Andrea Bacci

Promossa da
Settore Musei Civici Bologna | Museo del Patrimonio Industriale

In collaborazione con
Clionet - Associazione di ricerca storica e promozione culturale

Con il sostegno di
Regione Emilia-Romagna
FIOM-CGIL Bologna
SPI-CGIL Bologna

Sede
Museo del Patrimonio Industriale
Via della Beverara 123, Bologna

Periodo di apertura
20 dicembre 2024 - 4 maggio 2025

Orario di apertura
Giovedì, venerdì 9.00 - 13.00
Sabato, domenica 10.00 - 18.30
Chiuso lunedì non festivi, 25 dicembre (Natale)
24 / 31 dicembre 10.00 - 14.00
26 dicembre (Santo Stefano) / 6 gennaio (Epifania) 10.00 - 19.00
1 gennaio (Capodanno) 11.00 - 19.00

Ingresso
Intero € 5 | ridotto € 3 | ridotto speciale giovani tra 19 e 25 anni € 2 | gratuito possessori Card Cultura

Informazioni
Museo del Patrimonio Industriale
Via della Beverara 123 | 40131 Bologna
Tel. +39 051 6356611
museopat@comune.bologna.it
https://www.google.com/url?q=https://www.museibologna.it/patrimonioindustriale/&source=gmail&ust=1734705039267000&usg=AOvVaw2DBq41WAw22gcO9hL72EA2">www.museibologna.it/patrimonioindustriale
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Instagram: @museopat
YouTube: Museo del Patrimonio Industriale

Settore Musei Civici Bologna
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