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Leonor Fini, manifesto d'artista "io sono", a Palazzo Reale di Milano

Clara Bartolini

Fino al 22 giugno 2025 sarà possibile visitare l'imperdibile mostra "Io sono Leonor Fini". Questa potente ed enigmatica artista, quasi sconosciuta ai più oggi, ma molto nota ed apprezzata dai suoi contemporanei, è stata un talento eclettico che ancora ci interroga. Pittrice, scrittrice, scenografa, costumista, disegnatrice, illustratrice dallo straordinario talento, è stata una figura magnetica nella scena artistica del XX secolo. Mai convenzionale, pone da subito il tema modernissimo dell'identità e mostra come sia possibile per una donna, anche in un momento storico che ne codifica ancora i ruoli, essere se stessa, libera, creativa, rivoluzionaria, originalissima. Un' autentica precorritrice, una nostra contemporanea. 

La mostra curata magistralmente da Tere Arcq e Carlos Martin e promossa dal Comune di Milano-Cultura con il patrocinio del Ministero della Cultura, è prodotta da Palazzo Reale e Mondo Mostre.  Davvero importante per Palazzo Reale proporre un'artista tanto significativa quanto ingiustamente dimenticata, come accade spesso alle artiste donne di epoche passate che venivano considerate ribelli scomode. In mostra, sono esposte 100 opere tra dipinti, disegni, fotografie, costumi e video. Nove le sezioni tematiche che ben rappresentano i temi da lei toccati nell'arco della sua stupefacente vita. Questa sfaccettata artista che nasce a Buenos Aires nel 1907, figlia di un padre argentino di origine italiana e di una madre italiana di origine tedesca, vive il suo percorso creativo tra l'Italia e la Francia. Soprattutto a Trieste, Roma, Milano e Parigi. Alla separazione dei genitori la madre torna a Trieste con la figlia e, per ragioni di sicurezza, spesso la traveste da maschietto per paura che la rapiscano.

E ancora, la madre e un'amica si travestono un giorno da personaggi inquietanti delle favole che Leonor bambina ancora legge, procurandole grande spavento. Questi particolari eventi possono già disegnare in filigrana il personaggio che si costruirà successivamente. Una pittrice di grandissimo talento che vive la sua arte su più livelli, con simboli profondamente psicologici, che viaggia nell'inconscio mediato dagli studi su  Freud, e per questo i suoi dipinti  parlano con simboli demoniaci e paradisiaci e gli estremi si toccano sempre, come faceva sua madre travestita da mostro, proponendo  percorsi potenti dettati anche dalla sua curiosità, che da giovane la spinge a visitare l'obitorio di Trieste per studiare i cadaveri, con permessi speciali a lei concessi dal guardiano, molto affascinato da questa ragazzina curiosa. Il tutto sostenuto dalla sua vasta cultura con la quale arricchisce la sua stupefacente visionarietà, unita alla potente volontà di affermare sé stessa come figura di primo piano, non succube della figura maschile. 

Ma la sua più importante affermazione "io sono", come amava rispondere a chi le faceva domande, era l'affermazione di una donna fuori dagli schemi, fluida nella sessualità come spesso accade anche agli uomini che frequenta e che dipinge, amante dei travestimenti sempre prorompenti, con i quali si propone alle feste per stupire e per mostrarsi quale è, imprendibile e misteriosa. I suoi temi ispiratori giungevano dall'arte classica di Michelangelo, Piero della Francesca, i manieristi, Arcimboldo, ma anche dagli archetipi femminili quali quelli di Young  o dall'Alchimia, dalla stregoneria oltre che dal surrealismo che la affascinava, ma che interpreta in modo personale per non venirne reclusa e incasellata in un unica espressione stilistica. Anche perché la rigida mentalità di Andrè Breton a capo di questa corrente, mostra una misoginia per lei intollerabile che la stupisce e la allontana. Interprete efficace dei miti tipicamente femminili, dipinge sfingi per lei simboli potenti e ricorrenti di una femminilità che si mostra in tutta la sua forza ed ambiguità, e ancora streghe, maghe, guerriere che rappresentano la sua bivalenza, la sua forza e la sua imprendibilità. 

Donne gatto, forze primordiali indomabili, mitologiche o alchemiche, donne potenti, dominanti, donne che non si piegano ai diktat della famiglia tradizionale. Dovunque vada conquista artisti, letterati, poeti,  grandi sarti, registi sia in Italia che in Francia, dotata com'è di una capacità di auto promozione davvero sorprendente e folgorante.A Parigi conosce, Salvador Dalì, Paul Eluard,  Cristian Dior, Chanel, solo per citarne alcuni. Per la maison Schiapparelli disegnerà una prorompente bottiglia di profumo dalla forma di corpo di donna a cui da il nome shocking. Marx Ernst la definisce "la furia italiana". Imprevedibili i suoi modi e i suoi costumi, le sue scelte di vita, spesso rapporti a tre in luoghi che lei rende fantastici e teatrali. Queste tante doti le permettono di partecipare a eventi artisti di massimo prestigio insieme ai più importanti artisti del secolo. In Italia conosce Carrà, Sironi, Campigli de Chirico,  Giò Ponti che le pubblica il disegno Tulipano sulla rivista Domus. 

Alla Biennale di Venezia sarà con de Pisis, Severini, de Chirico. Conosce Carlo Levi,  Alberto Moravia, Elsa Morante con la quale nasce un rapporto di grande empatia e stima e la Morante scriverà di lei "Leonor  concentra in sé infanzia e maestà" Ma fondamentali le sue collaborazioni con registi quali Luchino Visconti,  per il quale disegna i costumi della Vestale e del Trovatore,  e Federico Fellini per il quale disegna i costumi per un personaggio femminile del film 8 e mezzo. E poi Anna Magnani e l'importante amicizia con Pier Paolo Pasolini, affascinato da questa personalità stupefacente. E ancora la collaborazione con il  teatro alla Scala di Milano per il quale realizza costumi e scenografie per diverse opere. Moltissimo ci sarebbe ancora da raccontare su Leonor Fini, un personaggio che richiede nuovi studi e nuove ricerche per la grande ricchezza della sua personalità e per la sua indomabile ed originalissima forza creativa. Un plauso ai curatori che hanno realizzato una mostra  davvero emozionante. 

Accuratissimo il catalogo edito da Moebius   

  CLARA BARTOLINI Art &WritingArt is Life Energy to Live Via Gardone 1620139 MilanoTel. 02 58303684Cell. 348 9693171E mail cb.clarabart@gmail.comwww.clarabartolini.it

 
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