OK   ARTE . eu . it . net

WHAT DO YOU THINK? migrazione, identità, diritti umani

"Con il titolo “WHAT DO YOU THINK? migrazione, identità, diritti umani” SALA 1 presenta le opere di cinque artisti internazionali per discutere una delle questioni più scottanti del nostro tempo. La mostra espone l'ampio spettro di approcci artistici: Ali Assaf e Michael Vonbank scelgono l'intervista come mezzo della loro ricerca artistica, ma i loro gruppi di riferimento sono completamente opposti. Ali Assaf chiede a 48 rifugiati “Why are you here?” nella sua opera installativa “L'oscuro oggetto del desiderio” (2001/02). Le risposte formano l'installazione, che consiste in 24 ritratti maschili e 24 femminili. “What do you think?” chiede Michael Vonbank nella serie di video ‘What do you think?’. (2007). Michael Vonbank chiede agli abitanti reali e fittizi del Paese ospitante il loro atteggiamento nei confronti dei migranti e mostra uno spettro di opinioni a più livelli. In collaborazione con il Forum Austriaco di Cultura di Roma.

Il gioco delle identità è al centro della serie di poster “Noi romani a Roma” (2009), che mostra i migranti nei loro tipici ambienti professionali. Lo slogan del manifesto “Noi romani a Roma” costituisce la parentesi tematica della serie, mentre l'artista stesso costituisce la parentesi visiva. L'austriaco Michael Vonbank presta il suo volto ai migranti sui manifesti, incarnando così tutti i romani con un passato da migranti. In questo modo, gioca con le attribuzioni di identità nazionale basate sulle apparenze, ne rompe gli schemi e le riduce giocosamente all'assurdo.

Lisl Ponger esplora la natura costruita dell'identità culturale e le nostre idee e immagini spesso stereotipate dell'“altro”. Le opere fotografiche esposte nella mostra “Dyptichon: Trickster will remake this world” (2023) mostrano i confini e le linee di demarcazione tra il familiare e lo straniero.

Al centro tematico delle opere su carta di Peter Assmann ci sono i diritti umani, le fragili fondamenta su cui poggiano e la loro necessaria difesa. Nel trittico “For me and others” (2024), l'artista opera con moduli e nuove combinazioni.

Le sue esperienze di rifugiata sono al centro delle opere su carta di Kateryna Lysowenko. Le opere “Middleeuropean migrating duck”, “Refugee is trying to find human inside” e “Human flag” riflettono la sua vita di rifugiata di guerra alla ricerca di un nuovo inizio.

" 29/03/2025 Sala 1 - Centro Internazionale d’Arte Contemporanea Piazza di Porta San Giovanni, 10 - 00185 Roma sala1@sala1.com Sala 1 - Centro Internazionale d’Arte Contemporanea https://www.facebook.com/associazioneculturalesala1

Pin It

 GRUPPO FACEBOOK ARTISTI COSTRUTTORI DI PACE

Rikke Laursen

Le interviste di Francesca Bellola

Carla Fracci, il mito della danza internazionale «Il mio ritorno alla Scala? Potrei dare molto ai giovani»

Leggi tutto...

Ugo Nespolo, «fuori dal coro» innamorato di Milano

Leggi tutto...

Giovanni Allevi: «Quando facevo il cameriere alla Scala...»

Leggi tutto...

Michelangelo Pistoletto: «La mia Mela in Centrale opera aperta al mondo»

Leggi tutto...

Il mondo come lo vorrei Il fotografo Giovanni Gastel tra esordi teatrali e poesia

Leggi tutto...

Mario Lavezzi: un viaggio di musica e parole

Leggi tutto...

Notizie OK ARTE

Puoi accedere su www.okarte.it con una tua password e dopo l'approvazione della registrazione puoi inserire nel sito articoli e foto. Cordiali saluti, Redazione OK ARTE

Ricordami

Questo sito rispetta la "Protezione dei dati personali GDPR - General Data Protection Regulation, Reg. UE 2016/679"

Visita Pavia in 5 minuti

La Certosa di Milano

BELLATORES TRAILER - Teatro Aleph