Franko B - artista
Il volume indaga l'impatto che "la donna più odiata del rock" ha avuto sulla musica sperimentale, sul punk, sulla new wave e sulla cultura underground, ridefinendo il concetto stesso di artista e icona, esplorando le opere e le mostre più recenti dedicate a Ono ed intrecciandole con il contesto sociale, artistico e politico che ha reso possibile quella stagione di sperimentazione radicale.
Come scrive Francesca Alfano Miglietti: "si colma finalmente un'irrazionale lacuna: l'assenza nel panorama editoriale di un testo organico su Yoko Ono, figura centrale della controcultura artistica del Novecento. Negli anni cinquanta Yoko Ono iniziò a scrivere quelle che definiva "istruzioni", ovvero delle "partiture" per l'arte più e più volte interpretabili dal pubblico, rifiutando così l'aura mistico-borghese dell'artista ma anche il concetto di opera d'arte come oggetto materiale e tangibile e pertanto idoneo al mercato. Anticipando il concettualismo emerso nel decennio successivo, abbatté i confini tra musica, performance, poesia e arte visiva, inaugurando l'utilizzo dei concerti e degli eventi artistici quali luoghi per incoraggiare il pubblico a prendere coscienza delle proprie idee. È stata pioniera dell'arte concettuale e partecipativa, ma anche della musica underground di fine secolo".
Per Yoko Ono arte e attivismo andavano di pari passo e molte delle sue opere sono manifesti contro la guerra. Di questi la più nota è sicuramente la performance Bed-In del 1969, durante la quale Yoko Ono e John Lennon rimasero a letto per tutta una settimana per protestare contro la guerra in Vietnam.
"La trasformazione della loro luna di miele in performance, - osservano gli autori - ha cambiato la tradizione pacifista dei sit-in, un'ulteriore forma di condivisione di un momento privato e felice, trasformato in una campagna internazionale per la pace che includeva la diffusione del loro famoso slogan: War is over - if you want it".
La serata è ad ingresso gratuito.