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CANNERO WALKING TALES Un viaggio tra le suggestive rovine che dominano le acque del Lago Maggiore

Tra heritage, tecnologia aumentata e
narrazione immersiva: un progetto di Dotdotdot a supporto della
grande opera di restauro conservativo operato dalla famiglia Borromeo ai Castelli di Cannero
(con apertura al pubblico dal 28 giugno)
  
Terre Borromeo, Castelli di Cannero, Cannero Walking Tales by Dotdotdot, photo by Andrea Martiradonna
  
«Il mio nome è Torre Vitaliana, eretta tra le onde del Verbano e battezzata dal nome della stirpe primitiva. Ludovico Borromeo mi volle così alta, affinché diffondessi la gloria dei Vitaliani, aperta agli amici, ma inaccessibile ai nemici.»
 
Queste parole, scolpite su una lapide della Torre Vitaliana – una delle strutture che compongono i Castelli di Cannero sul Lago Maggiore – sono il punto di partenza di Cannero Walking Tales, l'esperienza museale a cielo aperto progettata da Dotdotdot per rispondere al desiderio della famiglia Borromeo di riportare a nuova vita la storia della fortezza abbandonata da secoli, oggetto di un imponente e coraggioso restauro e valorizzazione curato dall'architetto Salvatore Simonetti.
 
Il restauro della fortezza di Cannero e l'esperienza ideata da Dotdotdot saranno visibili al pubblico a partire dal 28 giugno 2025, primo giorno di riapertura del complesso. Cannero Walking Tales si articola in un'audioguida fruibile dal proprio smartphone tramite un'app sviluppata dallo studio che, grazie a un sistema di beacon, offre la narrazione al visitatore senza necessità di interazione, come nell'ascolto di un audiolibro; tre installazioni fisiche che raccontano la storia dei Castelli attraverso grafiche animate e realtà aumentata; e un percorso dedicato ai più piccoli, con una caccia al tesoro interattiva alla ricerca dell'araldo dei castelli.
 
 
Terre Borromeo, Castelli di Cannero, Cannero Walking Tales by Dotdotdot, photo by Andrea Martiradonna
 
 
"Cannero Walking Tales", spiega Laura Dellamotta, co-fondatrice di Dotdotdot, "è un percorso esperienziale immersivo, dal carattere narrativo ma non didascalico. Nasce da una ricerca pluriennale sulle potenzialità della tecnologia per integrare, in modo leggero, sottile e non invasivo, contenuti narrativi all'interno di spazi espositivi e territori. Uno storytelling filologico, rispettoso della Storia, ma capace anche di evocare vicende umane, aneddoti e curiosità, per rendere la ricostruzione storica accessibile, inclusiva e coinvolgente per un pubblico ampio".
 
Nel caso di Cannero Walking Tales, l'esperienza museale dà letteralmente voce alle rovine dell'antica fortezza sul Lago Maggiore: un io narrante, affiancato dalle voci di altri protagonisti e da un paesaggio sonoro progettato ad hoc, si manifesta attraverso un'audioguida location-based, una serie di installazioni (alcune in realtà aumentata) e un gioco interattivo pensato per i più piccoli.
 
"Walking Tales rispetta la forza espressiva delle rovine", prosegue Laura Dellamotta. "Così come il restauro curato dall'architetto Salvatore Simonetti, interpretando il desiderio della famiglia Borromeo, ha scelto di non alterare la natura dei Castelli di Cannero, anche l'intervento tecnologico è discreto: pensato per valorizzare la memoria del luogo senza sovrastarla, integrandosi in modo poetico con ciò che già esiste."
 
 
Terre Borromeo, Castelli di Cannero, Cannero Walking Tales by Dotdotdot, photo by Andrea Martiradonna
 
 
L'audioguida
 
La narrazione è affidata direttamente ai Castelli che diventano voce narrante e che si svelano al visitatore.
 
Grazie a un sistema di beacon, i contenuti audio della guida si attivano automaticamente durante la passeggiata, senza richiedere interazioni, trasformando la visita in un audio-libro che si svela passo dopo passo. Il tono di voce è evocativo e suggestivo, ispirato all'iscrizione della Torre Vitaliana, con storie di aneddoti, battaglie e personaggi storici rielaborati in chiave poetica.
 
Il percorso parte dal molo e tocca i luoghi più significativi della fortezza: dalla Corte d'ingresso alla Corte Vitaliana, passando per la Sala della Guardia, i camminamenti sonorizzati, la Sala delle Armi, il Mastio, la Torre del Belvedere, la Corte Malpaga e la Sala della Contessa. In vari punti è possibile approfondire i contenuti avvicinando il telefono a tag illustrati.
 
 
Terre Borromeo, Castelli di Cannero, Cannero Walking Tales by Dotdotdot, photo by Andrea Martiradonna
 
 
Installazioni e realtà aumentata
 
Tre sono i principali touchpoint fisici del percorso:
 
1. Il primo specchio magico (Corte Vitaliana): mostra in loop video animati che illustrano le fasi di costruzione e decadenza dei Castelli.
 
2. Le multiproiezioni nel Mastio: su due livelli, raccontano tre episodi iconici dei Castelli – l'assedio del 1523 da parte degli Sforza, la vita quotidiana dei soldati nel 1550 attraverso una lettera di Antonio Locadello a Corona Borromeo, e la trasformazione dei Castelli in zecca clandestina nel 1645 con Bartolomeo Guizzetti. L'audio è sincronizzato in tempo reale con la lingua scelta sull'app (italiano, inglese, francese, tedesco).
 
3. Il secondo specchio magico (Sala della Contessa): narra la storia dei simboli araldici Borromeo, partendo dagli elementi illustrati dell'unica sala decorata della fortezza, fino alla comparsa dello stemma e dei suoi emblemi: il cammello (Rocca di Angera), l'unicorno (Isola Bella), il cedro (Isola Madre) e il morso del cavallo (Castelli di Cannero).
 
Nella Corte Vitaliana e nella Sala delle Armi, la realtà aumentata permette di attivare contenuti di approfondimento che appaiono come illustrazioni bicolori animate che si sovrappongono alle rovine. Non ricostruzioni filologiche, dunque, ma evocazioni poetiche, pensate per rispettare lo spirito del restauro e stimolare l'immaginazione del visitatore, sempre come durante l'ascolto di un audio-libro.
  
Terre Borromeo, Castelli di Cannero, Cannero Walking Tales by Dotdotdot, photo by Andrea Martiradonna
 
  
L'esperienza per i bambini: Heraldry Game
 
L'audioguida include anche una sezione pensata per i più piccoli: Heraldry Game – il gioco dell'araldo. In tempo di pace, i Castelli hanno perso il loro araldo, scomposto e nascosto da un vecchio castellano per proteggerne il potere. I pirati stanno arrivando, e solo ricomponendo lo stemma sarà possibile salvare il lago.
 
Si tratta di una caccia al tesoro interattiva basata sullo stesso sistema di beacon: i bambini devono cercare le tessere dello stemma – stampate in 3D e colate in ceramica da Dotdotdot – seguendo una filastrocca in rima che fornisce indizi poetici e quiz giocosi.
Dotdotdot
 
Dotdotdot è uno studio di design transdisciplinare specializzato nella creazione di ambienti narrativi: soluzioni personalizzate che coinvolgono attivamente le persone tra il fisico e digitale, combinando estetica, funzionalità e significato.
Attraverso la nostra metodologia basata sulla ricerca – che unisce storytelling, co-design e innovazione tecnologica – sviluppiamo percorsi esperienziali emozionali e inclusivi, capaci di diffondere conoscenza e consapevolezza.
Il nostro obiettivo è supportare istituzioni e brand nella comunicazione dei valori, dei messaggi e delle narrazioni al fine di raggiungere pubblici diversi. Nel 2014, Dotdotdot ha fondato OpenDot, un hub di ricerca e innovazione che diventerà una fondazione nel 2025. OpenDot è aperto e accessibile a tutti e sviluppa progetti e ricerche in diversi ambiti, tra cui la manifattura digitale, la sanità, l'economia circolare e l'edutainment, supportati da strumenti di fabbricazione digitale e prototipazione agile.
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