
Ogni accessorio, indispensabile ad arricchire un abito e a rendere charmant tutte le donne, viene celebrato in un contesto artistico. E di arte si tratta se consideriamo che queste superbe creazioni sono firmate da stilisti e designer di fama internazionale.
La storia del “bijou” italiano è iniziata nel 1951 quando venne inserito nella prima sfilata di Alta Moda italiana organizzata da Giovanni Battista Giorgini, collezionista e antiquario ma anche abile uomo d'affari, nella sua villa Torregiani a Firenze.
L'esposizione di Milano, curata da Alba Cappelllieri e Lino Raggio, presenta serie limitate e produzioni industriali in un viaggio alla scoperta della creatività italiana unita alla qualità artigianale ed alla innovazione tecnologica.
Il percorso espositivo si divide in due sezioni. La prima è dedicata alla Dolce Vita dei famosi anni Cinquanta e Sessanta e al pret-à-porter degli anni Ottanta con le creazioni dei più grandi stilisti. La tradizione classica viene integrata dalle nuove tendenze che osano sperimentare materiali diversi come la plastica o i cristalli. Troviamo l'ironia impertinente di Moschino, le ispirazioni elevate di Ferrè, l'eleganza di Valentino, il rigore di Armani, l'effetto cromatico di Missoni, l'estro di Versace e il futurismo di Krizia solo per citarne alcuni. La seconda sala è un omaggio agli accessori d'autore dei cinque principali creatori milanesi: Sharra Pagano, Ornella Bijoux, Bozart, Unger e Ottavio Re.
Il visitatore può rivivere, tra le forme classiche del passato e quelle contemporanee, l'eleganza del bijou nell'affascinante mondo della moda: un tripudio alla magnificenza del “made in Italy”.