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Abbiamo a cuore i vostri reni

artisti costruttori di pace
 di Stefano Micheli
La Rete Nefrologica Lombarda (ReNe) avviata nel 2009 dalla Regione Lombardia è una rete clinico assistenziale per la gestione di pazienti nefropatici che coinvolge tutte le strutture sanitarie accreditate regionali e può contare su 30 reparti di Nefrologia e su 1745 posti tecnici per dialisi distribuiti in 123 punti di erogazione. I vantaggi sono sia per i cittadini sia per gli “addetti ai lavori”.
 
mappa  05/03/2019
La Rete Nefrologica Lombarda (ReNe) avviata nel 2009 dalla Regione Lombardia è una rete clinico assistenziale per la gestione di pazienti nefropatici che coinvolge tutte le strutture sanitarie accreditate regionali e può contare su 30 reparti di Nefrologia e su 1745 posti tecnici per dialisi distribuiti in 123 punti di erogazione. I vantaggi sono sia per i cittadini sia per gli “addetti ai lavori”.

Per i primi l’aumentare delle conoscenze specialistiche e la graduale introduzione di tecnologie sofisticate oltre che la stretta collaborazione tra i professionisti (medici di medicina generale e specialisti di nefrologia) garantisce lo stesso livello qualitativo di cura su tutto il territorio Lombardo, per i professionisti invece la rete migliora l’efficacia organizzativa e diventa uno strumento essenziale per mettere a fattor comune e condividere le migliori linee guida diagnostico-terapeutiche, al fine di consentire anche alle strutture di più piccole dimensioni di maturare uno stesso livello di competenza specialistica e/o di fruire di risorse ad alta tecnologia.

Il titolo di questo articolo pertanto identifica, potremo dire in modo ottimale, quello che è l’obiettivo condiviso di Re.Ne e della fondazione Onlus AS|PRE|MA|RE, presieduta dal Prof. Gherardo Buccianti, attiva da moltissimi anni proprio nella ricerca e prevenzione delle malattie renali e cardiovascolari, organi come il cuore e i reni oltre ad essere strettamente correlati tra loro, sono infatti indispensabili per la nostra sopravvivenza ed in quanto tali devono essere oggetto della nostra massima attenzione, perché solo seguendo delle semplici attività di prevenzione è possibile evitare tutte le correlate inerenti complicanze che possono portare sino all’infarto o all’insufficienza renale cronica. AS|PRE|MA|RE si prefigge, pertanto, proponendo un modello di prevenzione, di rallentare e possibilmente arrestare la progressione delle malattie renali e cardiovascolari per ridurre il numero delle persone sottoposte a dialisi nel nostro paese.

Le attività di prevenzione consentono di raggiungere in particolare due risultati importantissimi, il primo come già detto è quello di salvaguardare al meglio la nostra salute e la nostra qualità di vita anche sotto l’aspetto relazionale, il secondo quello di contenere la spesa sanitaria pubblica nazionale, basti pensare che in Italia ci sono poco meno di 50 mila dializzati e questo numero si incrementa di anno in anno di circa 160 persone con un costo sanitario annuo che oscilla dai 24 mila ai 50 mila euro per ciascun dializzato. Ben più elevato invece è il numero di coloro affetti da vari stadi di insufficienza renale che ancora non necessitano di dialisi (circa 4.200.000) pari a ben il 7% della popolazione italiana e che vengono curati nei reparti di nefrologia.

Quello che emerge analizzando questi numeri e le sottostanti situazioni è che le persone sono poco consapevoli e non in grado di riconoscere quelli che sono i segnali di una possibile malattia renale perché a monte sono molto poco informati, e per questo motivo è assolutamente indispensabile una informazione il più capillare possibile per poter innescare una prevenzione veramente efficace.

La ricerca, i nuovi farmaci e le nuove tecnologie consentono di trattare oggi molte malattie renali riducendo conseguentemente il numero di coloro che devono essere sottoposti a dialisi, ma a parte le situazioni di familiarità dell’ammalato, i rischi maggiori di ammalarsi di reni e di arrivare ai trattamenti dialitici sono spesso il risultato di tutta una serie di complicanze renali di malattie cardiovascolari od oncologiche che si possono così riassumere:
ipertensione diabete stenosi delle carotidi, delle arterie delle gambe, la presenza di un aneurisma dell’aorta o il fatto di essere stati sottoposti ad interventi di chirurgia vascolare, cardiopatia (infarto o scompenso cardiaco, fibrillazione atriale, interventi di stent coronarico o cardiochirurgici)
infezioni croniche alle vie urinarie, malattie che ostruiscono le vie urinarie (tumori,ipertrofia alla prostata,calcolosi renale) neoplasia (ed il doversi sottoporre periodicamente ad esami radiologici con mezzo di contrasto)

Cosa è consigliabile ed assolutamente indispensabile fare?

Fare un semplice esame del sangue per controllare il dosaggio della CREATININA, essa infatti è l’indicatore per eccellenza dello stato di funzionalità renale. Valori di Creatinina nel sangue maggiori di 1,5 mg/dl stanno ad indicare che siamo in presenza di una riduzione significativa della funzione renale.

Tabella di riferimento

Valori NORMALI
Se il valore della Creatinina è ricompreso nella tabella che va da 0,67 a 1,50 mg/dL vuol dire che la capacità di filtraggio giornaliera dei reni è normale ed oscilla da 80 a 120 ml al minuto.
Valori ALTERATI Se la Creatinina dovesse risultare invece maggiore di 1,50 mg/dL vuol dire che la capacità di filtraggio giornaliera dei reni è ridotta almeno del 50% e quindi il dato sarà inferiore ai 50 ml al minuto
Fare un esame delle urine, la presenza infatti di proteine ed emoglobina nelle urine possono segnalare una sottostante problematica di carattere nefrologico, cioè di pertinenza renale, oppure di carattere urologico e quindi attinente al non corretto funzionamento dell’apparato urinario
Fare una ecografia renale

Cosa fare qualora gli esami di cui sopra, cioè creatinina,urine o ecografia renale dovessero risultare alterati?

1) Fare subito una visita Nefrologica
2) Evitare farmaci tossici per la funzione renale per esempio: a) Non abusare di antiinfiammatori non steroidei: in caso di dolore chiedere sempre al medico se il farmaco prescritto rientra nel gruppo dei FANS. b) Prima di assumere degli antibiotici chiedere sempre prima al medico. c) Le erbe officinali possono contenere sostanze non dichiarate e tossiche per la funzione renale.
3) Prepararsi agli esami che richiedono la somministrazione di mezzo di contrasto, a titolo di esempio (TAC, RMN; etc) proprio per evitarne la loro tossicità sui reni, soprattutto sottoponendosi prima dell’esame ad una adeguata idratazione.
4) Prevenire la disidratazione: febbre alta, calure ambientali, gastroenteriti, sforzi fisici ed assunzione di diuretici sono causa di disidratazione. E’ consigliabile bere almeno 1,5 litri di acqua al giorno (le persone cardiopatiche o con malattia renale avanzata devono parlarne prima con il loro medico).
5) a) la disidratazione danneggia i reni soprattutto se si assumono diuretici, antipertensivi come ACE inibitori o Sartani, Metformina o antidepressivi che contengono un diuretico.
6) b) la disidratazione e la Metformina possono insieme causare insufficienza renale grave e acidosi severa.
7) c)evitare i cibi ad alto contenuto di potassio, se si assumono diuretici risparmiatori di potassio, ACE inibitori o sartani. Il potassio elevato nel sangue è pericolosamente dannoso per il cuore.
5) Misurarsi a casa la pressione arteriosa con apparecchi elettronici da braccio 3 -4 volte a settimana e registrare i valori su un diario: per coloro che hanno una insufficienza renale è meglio che la pressione massima sia minore di 130 mmHg e la minima di 80 mmHg.
6) evitare il sale: in particolare i cibi conservati come salamoie, sottaceti, pesce in scatola, salumi, carne in scatola ed evitare di mangiare tanto pane
7) evitare i cibi fritti (hanno un elevato contenuto di grassi saturi).
8) controllare il peso; essere in sovrappeso aumenta il rischio di sviluppare o peggiorare una disfunzione renale, in ogni caso per le diete alimentari di coloro che soffrono di malattie renali occorre sempre rivolgersi a professionisti certificati.
9) non fumare.
10) fare attività fisica regolare quotidiana: anche ½ ora al giorno di passeggiata, ma che venga fatto con costanza.

Foto: fondazione Onlus AS|PRE|MA|RE

 
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