Mi chiamo Marvin. Da circa tre anni, vivo a Vilnius, in Lituania. Lavoro come libero professionista nell’ambito del counseling psicologico, del coaching relazionale e del life coaching a distanza (servizio per italiani) e, in presenza, con stranieri sul luogo. Attualmente, ho appena conseguito un master, organizzato dall’istituto “Aspic” di Roma, nell’ambito del “counseling e coaching psicologico”.
Sono arrivato in Lituania attraverso un progetto di volontariato europeo, nel mio caso specifico, orientato ad attività psicoeducative con l’utilizzo di tecniche di mindfullness e allo sviluppo dell’intelligenza emotiva con adolescenti.
Alcuni anni fa, ho ottenuto un titolo universitario magistrale in “psicologia clinica e criminologica” e, inoltre, ho seguito un corso intensivo in attività di “pronto soccorso psicologico”. Ho, altresì, avuto esperienze in ambito psicoeducativo con ragazzi e adulti autistici sia nel privato che nel pubblico (presso il centro “I corrieri dell’Oasi nel comune di Enna” e in un centro sportivo a Vilnius).
Un aspetto centrale del mio lavoro è orientato alla valorizzazione di talenti e risorse di ognuno, nonché accogliere ciò che lo studente/paziente porta con sé, il proprio bagaglio di esperienze, la propria lettura della realtà, offrendo, pertanto, uno spazio in cui imparare ad “osservare” se stessi, le proprie convinzioni, ciò che diamo quindi per scontato e che in maniera sottile e ripetitiva ci blocca, blocca la nostra crescita, la nostra trasformazione interiore e ci rende prigionieri del nostro “ego” e soprattutto del nostro passato.
Dedico il mio tempo libero alla scrittura, alla lettura e alla recitazione. Amo passeggiare e nuotare ma soprattutto amo “stupirmi” o meglio immergermi in quelli che Alessandro D’Avenia chiama esercizi di “stupore quotidiano”. In breve si tratta di imparare ad osservare ciò che ci circonda (e ciò che avviene dentro di noi) con curiosità, puro sguardo che vaga da un volto in autobus, ad un sorriso per strada, ad un bambino che gioca, ad un tramonto con i suoi raggi morenti. Si tratta di limitare il potere del nostro “giudice interiore” che pretende di sapere tutto, che da tutto per scontato e che quindi limita di molto la nostra spontaneità.
Cosa esploreremo insieme in questo percorso?
Faremo un viaggio all‘interno delle principali tecniche immaginative, potenziando la nostra consapevolezza e la nostra capacità di dare un senso alle numerose fantasie e pensieri quotidiani che ci accompagnano come ospiti, a volte, inquietanti, tuttavia portatori di „messaggi indispensabili“ per la nostra evoluzione.
Faremo esercitazioni di gruppo e discussioni aperte
Scriveremo racconti, riflessioni e daremo spazio a parti „inesplorate“ di noi stessi
Creeremo delle piccole scene“ da recitare in coppia, in modo da massimizzare le potenzialità espressive di ognuno.