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Giovanni Cerri. Cantico della rinascita

artisti costruttori di pace
Chiusura 22/03/2019
L’idea della mostra è nata dopo la lettura di alcune poesie di Mohammed Bennis, forse il maggior poeta contemporaneo del Marocco. Un ulteriore approfondimento dei temi da lui trattati - soprattutto quello inerente al Mare Nostrum, il Mare Mediterraneo come luogo di condivisione e rispetto reciproco tra le culture – ha particolarmente ispirato l’artista a realizzare un ciclo di opere.
2 bis, avenue Ahmed Lyazidi (ex av. Meknès) Rabat, Marocco mappa
Inaugurazione 22/01/2019
L’idea della mostra è nata dopo la lettura di alcune poesie di Mohammed Bennis, forse il maggior poeta contemporaneo del Marocco. Un ulteriore approfondimento dei temi da lui trattati - soprattutto quello inerente al Mare Nostrum, il Mare Mediterraneo come luogo di condivisione e rispetto reciproco tra le culture – ha particolarmente ispirato l’artista a realizzare un ciclo di opere. Il tema principale sviluppato nei lavori è quello della rinascita attraverso l’energia vitale della natura e i suoi elementi, qui nella trilogia la terra, l’aria e l’acqua.

L’esposizione sarà divisa in due sedi:

Istituto Italiano di Cultura di Rabat / “Mediterraneo”
Le dieci opere che saranno esposte nella sede dell’IIC hanno come titolo unificante Mediterraneo. Paesaggi e sguardi che raccontano orizzonti in cui il mare, il grande bacino di cultura e culture diverse è reso protagonista in chiave narrativa o talvolta come allusione, evocazione di natura e ambiente simili sulla sponda europea e su quella nordafricana. L’artista in questo ciclo predilige così il racconto di un luogo ideale e accomunante, dove la linea blu è sempre presente, come filo conduttore dei diversi quadri.

Residenza d’Italia / “Cantico della rinascita – Cantique de la renaissance”
Il trittico è composto da tre grandi quadri (cm. 180x220): Il grande cielo, Jasminum e Blu profondo, dove il tema centrale è la forza vitale della natura, metafora stessa della nostra umana capacità di rinascere e rigenerarci. L’artista rappresenta gli elementi fondanti dell’aria, della terra (i fiori) e dell’acqua in una forma espressiva quasi astratta, rappresentando così tre momenti di intensità cromatica ed emotiva.

Dal testo in catalogo di Andrea B. Del Guercio: […]Giovanni Cerri mi sottopone in fasi indipendenti le diverse soluzioni espressiva sempre caratterizzate, forse anche per l'assenza rigida di un telaio, da un impianto che vorrei definire a 'stendardo' delle proprie opere; lo stato di libertà della superficie dipinta, la fluttuazione nello spazio di grandi bandiere, di vele di pittura mi introducevano perfettamente nel tema, nella luce e nello spazio esteso di quel Mediterraneo che immaginiamo interfacciarsi tra le coste della Sicilia e quelle del Marocco.
In questa fase in cui la prima percezione visiva si arricchisce di partecipazione, poi di una progressiva immersione nella dimensione espressiva, il contributo introduttivo fornito dallo studio della produzione poetica di Mohammed Bennis, la scelta di mirati brani e la loro trascrizione pittorica, assume un ruolo di illuminazione; il contributo della poesia risulta in grado di dirigere, frutto di una lettura autentica, il pennello e il gesto di Giovanni Cerri e da questo alla nostra visione nello spazio espositivo.[…]

Giovanni Cerri ha iniziato ad esporre nel 1987 e da allora ha tenuto mostre in Italia e all’estero (Bolivia, Canada, Cina, Croazia, Danimarca, Francia, Germania, Polonia, Romania, Turchia, USA).
Da sempre attratto dal territorio urbano di periferia, la sua ricerca si è sviluppata nell’indagine tematica dell’archeologia industriale, con raffigurazioni di fabbriche dismesse, aree abbandonate e relitti di edifici al confine tra città e hinterland.
Nel 2008 espone con il padre Giancarlo al Museo della Permanente a Milano nella mostra «I Cerri, Giancarlo e Giovanni. La pittura di generazione in generazione». Nel 2009 realizza il grande trittico dal titolo «Gomorra, l’altro Eden», ispirato al best-seller di Roberto Saviano. In questi anni, diversi suoi cataloghi sono stati accompagnati dai testi dell’amico scrittore Raul Montanari. Nel 2010 è tornato alla pittura su tela, presentando nell’ambito del Premio «Riprogettare l’archeologia», un altro grande trittico dal titolo «Habitat» alla Triennale Design Museum di Milano. Nel 2011, invitato dal curatore Vittorio Sgarbi, espone al Padiglione Italia Regione Lombardia alla 54° Biennale di Venezia e successivamente alla mostra “Artisti per Noto. L’ombra del divino nell’arte contemporanea” a Palazzo Grimani a Venezia. Nel 2014 il ciclo di opere “The great country” viene esposto all'Istituto Italiano di Cultura di Copenaghen, all'Istituto Italiano di Cultura di Colonia e al Museo Riva 1920 di Cantù, la mostra è presentata in catalogo da Flaminio Gualdoni. Nel 2015 la mostra “Milano ieri e oggi” viene esposta all’Unione del Commercio a Palazzo Bovara a Milano, alla Cortina Arte a Milano, alla Galleria Palmieri di Busto Arsizio e all’Istituto Italiano di Cultura di Varsavia. Una sua opera è presente nella collezione del Museo della Permanente a Milano.
L'artista vive e lavora a Milano.

Inaugurazione: martedì 22 gennaio h. 19,30

Orari di apertura: da lunedì a venerdì h. 9.00 – 15.00
In collaborazione con: Cortina Arte - Milano

 
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