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Il mondo come lo vorrei Il fotografo Giovanni Gastel tra esordi teatrali e poesia

gastel

di Francesca Bellola

«Da zio Luchino Visconti ho imparato il metodo»

Ha ritratto le donne più belle al mondo. Quali sono state le più carismatiche?

«Ho lavorato con tutte le top model degli anni '80 e degli anni '90, da Naomi Campbell, a Chrystee Tarlon Kirsten, da Eve Marilyn a Linda Evangelista. Con Linda, che ho adorato, ho fatto la prima copertina della sua vita e da lì ho capito subito che era camaleontica. Sublime».

Se dovesse fotografare la persona della strada, avrebbe la stessa carica emotiva?

«Sono due attitudini diverse, per il fotografo di moda il soggetto non è mai la modella ma l'abito, le modelle sono meravigliose ma scelte come accessori per interpretare un vestito, in questo Linda aveva una grande capacità interpretativa.

Per i ritratti è completamente diverso, deve emergere una certa verità della persona. Amo fotografare donne belle, sassi, panorami, non cambia niente, mi interessa l'atto del fotografare. Non sono uno specchio ma un filtro che allude alla realtà. Realtà che deve essere personale, una visione diversa dagli altri». Ho scritto anche una poesia.

Naufrago in terra sconosciuta

“Approdato come un naufrago in una terra sconosciuta, ho misurato il territorio e appreso la lingua dei nativi. Sono invecchiato raccontando del mio mondo lontano, ma ancora la notte nel buio sogno navi amiche che mi riportino a casa”.

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Il Giorno – luglio 2019 – Rubrica La mia Milano

 

gastel il giorno

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Rikke Laursen

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