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Niki de Saint Phalle, un'artista rivoluzionaria al Mudec di Milano

 Clara Bartolini

Nicky nasce a Neuilly sur Seine nel 1930 da madre francese e padre americano. Bella, creativa, intelligente, eclettica, ribelle e cittadina del mondo, questo il personaggio di Niki de Saint Phalle. Una donna artista, pittrice, scultrice, autrice di film sperimentali, performer, che ha saputo incanalare la sua rabbia in una direzione che l'ha portata al successo planetario. Ha iniziato a farsi notare come artista con i suoi spari, fatti su opere polimateriche stupefacenti su cui erano appesi sacchetti di colore che lei mirava, per ottenere effetti imprevedibili sulle tele dove i colori colavano in modo imprevisto. Un modo per imporsi come artista donna e come persona fuori dagli schemi nei quali la società degli anni 60 costringeva il femminile.
Si è subito unita, unica donna, a un gruppo di artisti uomini quali: Yves Klein, Daniel Spoerri, Christo, Mimmo Rotella, Arman, solo per citarne alcuni. Un gruppo poi definito dei Nouveax Realistes.
Come il grande artista Jean Tinguely, diventato il suo secondo marito, col quale vivrà un rapporto di vera passione e complicità. Niki de Saint Phalle- visibile fino al 16 febbraio al Mudec di Milano, è prodotta da 24 ORE Cultura - Gruppo 24 ORE, promossa  dal Comune di Milano - Cultura, e resa possibile grazie alla collaborazione con la Niki Charitable Art Foundation, a cura della critica d'arte Lucia Pesapane , porta al Mudec 110 opere dieci delle quali di grandi dimensioni.
Ancora più interessante, poter ammirare all'Hangar di Milano in contemporanea al Mudec, una retrospettiva dedicata proprio al marito Jean Tinguely. Abusata dal padre banchiere a 12 anni, ha passato periodi di depressione curati con l'elettroshock, trovando poi nell'arte la sua autentica terapia, e attraverso questa è stata capace di una ribellione totale agli stereotipi delle società partecipando attivamente alla costante difesa degli emarginati. Una vita intensa che l'ha vista realizzare opere monumentali assolutamente originali, ispirate alle culture sudamericane e indiane d'America, in materiali e colori vivacissimi. Molti luoghi nel mondo ospitano i suoi grandi manufatti, tra questi: il Golem a Gerusalemme, la Fontana Stravinsky a Parigi, Cyclop a Milly la Foret. Ma la sua opera simbolo è il fiabesco Giardino dei Tarocchi in Toscana, vicino a Capalbio, ispirato agli Arcani Maggiori.
Il suo personaggio più famoso è certamente la Nana, una figura femminile danzante dalle rotondità procaci, i cui grandi seni vengono suggeriti come mondi creatori. La prima realizzata, enorme a tal punto da potervi entrare, le ha portato fama e un grande successo di pubblico. Da quel momento sono state molte le richieste di realizzare uno delle sue opere in vari paesi del mondo. Da sola o con il marito Tinguely. Impegnata da sempre nel sociale, ha difeso la figura femminile, i deboli, i gay e si è spesa molto per i malati di Aids, per i quali ha scritto un libro per arrivare a farli conoscere e non emarginare, come accadeva negli anni 80.
Ottima imprenditrice di sé stessa, ha saputo valorizzare ogni sua manifestazione artistica, imponendosi senza farsi condizionare, nella vita e nell'arte. Il Giardino dei Tarocchi, costruito su un terreno donatole dalla famiglia Caracciolo è la più famosa e potente delle sue creazioni. Ci sono voluti vent'anni per terminarlo, e Niki si è ispirata alle carte dei Tarocchi. Figure davvero monumentali ricoperte di tessere irregolari  di tutti i colori o specchianti, sulle quali si può spesso salire o entrare. Propongono un mondo fantastico e magico, pieno della gioia che caratterizza le sue opere, dove non esistono spigoli. Tutto è  morbido e rotondeggiante e comunica, come la sua Nana, gioia, e bellezza.
Questo luogo davvero speciale le è costato molto in termini di salute. Vi lavorava instancabilmente in tutte le stagioni, soffrendo il freddo in inverno e il grande caldo estivo. Senza mai perdere la volontà di lasciare un'opera unica e stupefacente, visitando la quale, adulti e bambini vengono totalmente affascinati dalla fantasia e abilità dell'artista. Per chi non lo conoscesse vale il viaggio nella Maremma Toscana. Ormai considerata una delle maggiori artiste del XX secolo, con la sua originalità e personalità prorompenti, ha saputo colpire l'immaginario collettivo, da donna che non subisce limitazioni e schemi prestabiliti per il femminile. Una anticipatrice in tutte le sfere della vita, dalla forza non comune anche se fragile dal punto di vista fisico. Dopo tanta energia spesa senza risparmiarsi mai, apprezzata in tutto il mondo e rimasta vedova, è morta a La Jolla nel 2002 a 72 anni. Da non perdere assolutamente, per calarsi nella magia. 
 
CLARA BARTOLINI
Art &Writing
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Rikke Laursen

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