Prende avvio da martedì 1° luglio lungo la costa del Mar Ligure il festival "Abitare la Vacanza. Architetture per il tempo liberato", a cura di Gloria Bovio, Andrea Canziani, Emanuele Piccardo, che esplora la trasformazione del paesaggio costiero a partire dagli anni del boom economico, quando il tempo libero e il turismo di massa hanno profondamente modificato il modo di abitare e percepire le località di villeggiatura. Il festival mette in dialogo fotografia, ricerca antropologica e partecipazione per interrogare il nostro sguardo contemporaneo su paesaggi costruiti che sono diventati memoria, cultura, e talvolta conflitto, per riflettere su come viviamo oggi il tempo liberato, e su quale ruolo possa ancora avere l'architettura nel dare forma al desiderio di vacanza.
In programma dal 1° al 5 luglio a Varazze e dall'8 al 13 luglio a Ospedaletti, per arrivare in Costa Azzurra e Var nell'autunno 2025 e nel 2026, il festival si sviluppa attraverso un articolato programma di iniziative gratuite con mostre, talk, aperture straordinarie di luoghi inediti per l'occasione, laboratori, visite guidate e proiezioni, che intrecciano architettura, fotografia, cultura e società.
Un palinsesto diffuso e inclusivo pensato per coinvolgere pubblici diversi - dalle istituzioni ai cittadini, dai professionisti agli appassionati, dai turisti alle famiglie - in un grande laboratorio civico e culturale per rispondere a domande urgenti: come è cambiato il nostro modo di abitare il tempo libero? Che ruolo ha avuto l'architettura nella costruzione del paesaggio turistico e cosa significa oggi conservare o trasformare quel patrimonio?
Obiettivo del festival - dedicato alle architetture della vacanza, tra memoria, cultura e trasformazione - è quello di sensibilizzare cittadini, istituzioni e professionisti sul ruolo dell'architettura contemporanea nella salvaguardia del patrimonio ambientale, sulla necessità di promuovere una consapevolezza critica sul paesaggio inteso come bene collettivo e sul rileggere la vacanza come fenomeno culturale e sociale.
Il progetto è realizzato dalla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Imperia e Savona SABAP IM-SV con la Direction régionale des Affaires culturelles Provence-Alp-Côte d'Azur DRAC PACA, l'associazione plug_in e l'impresa culturale Dialoghi d'Arte; con il contributo di Comune di Varazze, Comune di Ospedaletti, Ordine degli architetti PPC di Savona e con la collaborazione di IN/Arch Liguria.
Piani di Invrea, fotografia di Marco Introini. Mostra "MiraMare" - Festival "Abitare la Vacanza. Architetture per il tempo liberato", 2025
A oltre sessant'anni di distanza da La lunga strada di sabbia, il reportage in cui Pier Paolo Pasolini – seguito dall'obiettivo di Paolo Di Paolo – percorre in auto l'intera costa italiana nell'estate del 1959, dai celebri numeri 283 e 284 di Casabella sulle coste italiane e dalla XIII Triennale sul tempo libero del 1964, "Abitare la Vacanza. Architetture per il tempo liberato" propone una riflessione attuale non solo sui cambiamenti del paesaggio, ma anche sui mutamenti culturali e sui modi di vivere la vacanza che hanno accompagnato la crescita delle località turistiche nel secondo dopoguerra.
In particolare, il festival si interroga su quale sia la risposta che l'architettura e l'urbanistica hanno saputo dare al tema della vacanza e del tempo liberato dal lavoro e come si siano evoluti i gesti, i rituali e le abitudini che caratterizzano il modo di abitare temporaneamente la costa.
A fare da sfondo al festival due esempi emblematici di architetture del tempo libero della costa ligure. Da un lato i complessi residenziali Capo Pino e Capo Nero (1952-1972), progettati da Luigi Carlo Daneri tra Sanremo e Ospedaletti, che hanno segnato un passaggio fondamentale nel modo di concepire l'abitare la vacanza, dalla casa unifamiliare al modello collettivo. Dall'altro, il piano urbanistico e le realizzazioni di Ignazio Gardella e Marco Zanuso per Piani di Invrea a Varazze (1958-1963), testimonianze di una nuova concezione della vacanza non più confinata all'estate, ma estesa all'intero arco dell'anno.
A partire dall'analisi di queste importanti architetture di abitare collettivo - che durante i giorni del festival saranno eccezionalmente aperte al pubblico grazie a speciali visite guidate a cura di IN/Arch Liguria - le diverse iniziative del palinsesto sono pensate per stimolare uno sguardo nuovo sulle relazioni tra memoria, progetto e paesaggio costiero, in un'ottica di tutela e trasformazione sostenibile del patrimonio collettivo.