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L'eleganza delle dame dei Pollaiolo

Una mostra d'eccezione celebra i fratelli Pollaiolo al museo Poldi Pezzoli di Milano (galleria fotografica)

pollaioloIl “Ritratto di giovane donna”, uno dei maggiori capolavori del Rinascimento di Piero del Pollaiolo ed emblema della casa museo, si unisce per la prima volta agli altri tre dipinti dei fratelli fiorentini grazie ad importanti prestiti provenienti da New York, Berlino e Firenze. L'esposizione, curata da Aldo Galli e Andrea di Lorenzo, raccoglie anche splendidi dipinti di medio e piccolo formato. Antonio, il più grande d'età, fu soprattutto orafo con una grande abilità tecnica anche nel disegno, mentre Piero fu essenzialmente pittore.
Scopriamo la moda di queste dame. Probabilmente appartenevano al genere del “ritratto nuziale” e rappresentavano sicuramente le quattro fasi dello stato sociale: ragazza, fidanzata, moglie e donna matura.
Le fonti iconografiche ci danno degli indizi importanti sul costume del periodo rinascimentale. Firenze è la consacrazione della moda italiana.

La differenza tra arte e artigianato era pressoché inesistente, infatti, non mancava la collaborazione tra artisti e tessitori; questi ultimi mostravano una certa sapienza nella scelta dei filati. Le tinture erano gestite dalle mani pazienti di centinaia di donne che lavoravano quotidianamente per realizzare i veli di seta. I tessuti erano straordinari e ricercati nei minimi particolari. Gli indumenti di velluto riccio avevano una preziosità pari a quello tagliato. pollaioloPer ordire un telaio occorrevano dei mesi. I mercanti fiorentini producevano per il mercato locale ma soprattutto per quello estero. I ricami degli abiti delle dame, estremamente lussuosi, mostrano in ordine cronologico l'evoluzione dello stile della moda a partire dalla prima metà del '400 fino agli inizi del '500. L'abito del primo ritratto è più accollato nella parte anteriore, mentre le altre vesti sono già scollate come si usava intorno alla fine del Quattrocento. La scollatura posteriore era sempre presente e rendeva le donne più aggraziate, mettendo in evidenza la nuca elegante con un certo richiamo erotico. I capelli rigorosamente biondi, raccolti nell'acconciatura detta "a vespaio" da un vezzo di perle con al centro un vistoso diadema, mostravano il collo esile. Le perle venivano esibite solo durante l'epoca matrimoniale dei primi anni, come simbolo di purezza. Gli abiti non si lavavano ad acqua ma a secco perché erano delicatissimi, lo strascico spesso era sporco di polvere o di fango. Per preservare il vestito, le dame indossavano una camicia perché era importante dal punto di vista pratico, in quanto si poteva lavare e cambiare, inoltre era un simbolo di decoro prestigioso da esibire. Una curiosità, gli indumenti ed i gioielli non erano di proprietà delle donne, ma ne avevano un uso temporaneo e ne potevano disporre solo in rare occasioni. "Questi quattro splendidi ritratti femminili interpretano in modo straordinario lo spirito del Rinascimento, culla del genio e del saper fare italiano”, ha affermato Diana Bracco, Presidente della Fondazione Bracco che ha sponsorizzato l'iniziativa. “Le dame dei Pollaiolo ci sono sembrate pertanto delle perfette ambasciatrici di quello spirito che faremo rivivere nel Padiglione Italia dell'Expo 2015, e in particolare negli spazi dedicati a Women & Expo”.

Francesca Bellola

Info:

Le dame dei Pollaiolo

Una bottega fiorentina del Rinascimento

7 novembre 2014 – 16 febbraio 2015

Museo Poldi Pezzoli

Via Manzoni, 12 – Milano

www.museopoldipezzoli.it

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Viaggio nell'Arte con Francesca Bellola

Rikke Laursen

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