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La forza del disegno. A Brera una mostra confronta l'arte grafica ai dipinti

di Francesca Bellola

breragalleria fotografica Brera poco nota, quella del Gabinetto dei Disegni, una collezione che vanta quasi mille pregiati fogli in bianco e nero, a matita, inchiostro, gessetto, acquerello ecc.

L'accademia di Belle Arti, fin dall'epoca neoclassica, ha raccolto disegni e cartoni preparatori come esemplari scelti come studio per gli allievi. L'Istituto offriva l'opportunità di essere frequentato, dal mattino alla sera, anche dalle persone meno abbienti. La Pinacoteca ospita, fino al 19 luglio, la bella mostra “ Il primato del disegno” un'importante selezione di 128 opere su carta a partire dal Trecento fino al Novecento, provenienti da prestigiose istituzioni internazionali nonché dalla stessa raccolta bradense.

La rassegna, coprodotta da Skira con il sostegno di Intesa San Paolo, è curata da Sandrina Bandera, da anni alla guida sia della Pinacoteca che della Soprintendenza delle Belle Arti lombarda, con il supporto di un comitato scientifico di fama mondiale.

La sequenza dei disegni correlati ai quadri della Pinacoteca e presentati in un'unica sala, facilita la comprensione. Non solo, la didascalia di ogni esemplare indica il dipinto corrispondente e la sala nella quale è esposto. Nasce così un confronto interessante e storico, si parte dalla fase progettuale, quindi dallo studio dei soggetti eseguiti spesso con ripensamenti, alle rielaborazioni fino ad arrivare alla stesura finale. L'esposizione vuole dimostrare come il disegno, dalle origini ad oggi, rappresenti il fulcro di un'opera pittorica.

breraIl percorso espositivo è cronologico, si parte da Stefano da Verona e da Pisanello per approdare al XX secolo con Giacometti, Morandi, Sironi. Nel mezzo incontriamo diversi capolavori quali il monocromo su tavola con la “Pietà” di Giovanni Bellini, il “Ritratto maschile” di Boltraffio, l'”Uomo a mezzo busto” di Leonardo da Vinci. E ancora, Bramantino, Gaudenzio Ferrari, Tintoretto, Ludovico Carracci, Guido Reni, Canaletto, Hayez, gli autoritratti di Segantini e Boccioni.

Il cuore della mostra è Raffaello con il suo unico disegno preparatorio conosciuto per “Sposalizio della Vergine” proveniente da Oxford. La purezza del segno grafico e la sua capacità di percepire una visione di perfezione assoluta, lo rendono il punto di riferimento per tutto il Cinquecento.

Il disegno era il cardine delle dinamiche di bottega. Spesso gli artisti disegnavano sul retro dei dipinti, tracciando schizzi, oppure utilizzavano più volte il cartone preparatorio per la ricerca della perfezione. Ne scaturisce una visione completa sull'importanza del lavoro progettuale. Lavoro meticoloso ed eccelso, in alcuni casi, di qualità superiore al dipinto stesso.

Pinacoteca di Brera – Sala I

Milano, Via Brera, 28

9 maggio – 19 luglio 2015

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Viaggio nell'Arte con Francesca Bellola

Rikke Laursen

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