Le poesie in concorso di Umberto Farina.
Umberto Farina nato a Tripoli nel 1958 e residente a Siracusa lavora nella'area industriale. Nel tempo libero è un operatore di medicine alternative come shiatsu, reiki, riflessologia plantare e massaggio metamerico.
Due poesie ( la spremuta di caki e la mia scala), anche se in forma ermetica, rispecchiano fotogrammi di scelte di vita, esperienze negative, sofferenze e comportamenti giornalieri degli uomini. Molto interessante e' la similitudine tra gli anni e i gradini della scala che da piccoli sembrano che non passano mai, invece quando si e' di una certa eta', sono veloci. Nella poesia “le olive”, breve e concisa, si nota che, alla richiesta di aiuto, gli amici sono sempre presenti, a volte piu' dei parenti.
La mia scala
Molti scelgono la chiocciola, la marinara, ripida, pericolosa, emozionante,
subito vicino alla meta molti scelgono l'ascensore, anziani, pigri, senza il senso dell'avventura, chiusi da quattro pareti si affidano alla tecnologia
molti scelgono quella larga, lussuosa sempre lucida e spazzolata, qualcuno calpestando i diritti altrui
molti scelgono quella polverosa piena d'insidie, cunicoli (malformazioni, malattie inguaribili),
alcuni, non riuscendo a scalarla, si gettano giu', altri, pur cadendo, risalgano imperterriti
io ho scelto una scala piccola ma sicura con due muretti ai lati sempre pronti a sorreggerla quando sta per sgretolarsi
all'inizio era, con tanti gradini alti, difficili da valicarli ma, anche a carponi, c'e' l'ho fatta
oggi, anche se sono pieni di fratture e screpolature, mi accorgo che sono bassi e veloci, ed ora, voltandomi indietro, rivedo tutto il bene che ho ricevuto.
Ringrazio ancora i muretti che sostengono la mia scala e anche se oggi ne rimane uno solo nel mio cuore sono sempre due
Le olive
Sono sul letto e aspetto la mattina con carta e penna e una frase che fa rima.
se tu mangiarle vorrai, con o senza guanti le tue mani userai se son troppe e ti stancherai,
con l'aiuto di pino le raccoglierai e se anche con pino le olive non cadranno chiama a loro che ce la faranno...
La spremuta di caki
Saro' breve: non e' neanche un rotolo.
Il neonato la fa nel pannolino, il bimbo la fa nel vasino, il papa' nel tazzone e il nonno nel pannolone. nei giardini, sui marciapiedi la troverai ma,se il piede tu metterai, urla, bestemmie griderai. Anche se sarai baciato dalla dea fortuna ci vorra' acqua, spazzola e un po di usura.
C'e' chi mangia bene , c'e' chi mangia male, c'e' chi la fa dura, c'e' chi la fa a Natale.
Sei a casa non hai problemi, sei da un amico, fai un gesto con un dito ma, se ti trovi fuori, meschino chi non si muove ma, cosi' fan tutti: il ricco nell'argento, il povero nel pavimento.
In tutto questo c'e' un nesso, che l'uomo non e' fesso, lo trasforma in letame per poter ancor mangiare mangio io, mangi tu e la torta non c'e' piu