Le radici etniche di Picasso al Mudec di Milano
Clara Bartolini
Fino al 30 giugno sarà possibile indagare al Museo Delle Culture di Milano sulle ispirazioni attinte da Picasso dall'arte primitiva. La mostra Picasso, La metamorfosi della figura è curata da Malén Gual e Ricardo Ostalé e sostenuta da Sole24 Cultura e Fondazione Deloitte e l'Ambasciata di Spagna, e patrocinata da Comune di Milano Cultura. Propone 40 opere tra dipinti e sculture e 26 disegni che vogliono fare chiara luce sul mondo creativo di Picasso, che ha sempre attinto dall'arte primitiva africana, iberica e greca in un continuum dell'arte senza cesure, che lui non considera affatto primitiva. Come l'arte fosse per lui fuori dal tempo. Un lavoro di studio e ricerca che ha attraversato la sua produzione dall'inizio all'ultima parte dei sua vita instancabilmente.
Mostrando quanto del suo trasporre la figura cogliendone l'essenza, fosse frutto di un connubio sempre strettissimo tra abilità pittorica e trasposizione del passato in sintesi moderna e a lui contemporanea. Uno studio attento dei punti di forza delle immagini potenti che ci giungono dagli oggetti antichi realizzati con l'intento di farne icone o simboli, religiosi o sociali, sia nell'arte primitiva africana che in quella preromanica e neolitica. Tutto è stato oggetto di riflessione dalle incisioni rupestri all'arte egizia, e Picasso è riuscito nella sua capacità di sintesi oltre che di analisi, a far emergere la modernità di ogni elemento. In mostra anche il preziosissimo quaderno numero 7 conservato dalla Fondazione Pablo Ruiz Picasso-Museo Casa Natal di Malaga. di grande importanza per l'elaborazione di questa mostra anche il Museo Picasso di Barcellona e il Museo Reina Sofia di Madrid. Da vedere.