Fondazione Massimo e Sonia Cirulli, in collaborazione con il FAI - Fondo per l'Ambiente Italiano, presenta negli spazi del Negozio Olivetti in Piazza San Marco la mostra "Venezia! Tornerò mai più a Venezia? Le scenografie di Danilo Donati per Il Casanova di Fellini", a cura di Pierpaolo Antonello.
Parte di una raccolta più ampia, i 25 disegni che compongono la selezione in mostra, ripropongono emblematicamente il lungo viaggio intrapreso dall'avventuriero veneziano attraverso la sua vita e attraverso l'Europa del Settecento, fatto di suggestioni, fantasie e onirismi. Il Settecento felliniano non è l'età dei Lumi, ma un mondo sotterraneo e sepolcrale che ricorda alcune espressioni dell'arte barocca. Il Casanova di Fellini abita, infatti, una Venezia scura, acquatica, archetipica, simbolo del ventre di una grande madre da cui non è mai uscito, e da cui sembra avere sognato tutta la propria vita. Da qui i toni cupi e i grigi dei bozzetti di Donati che dominano emblematicamente le scene veneziane, anche quelle non realizzate.
La sfida che Fellini gioca con il Casanova è una sfida di tipo stilistico, il tentativo di declinare su un piano iconico e visuale quella mitologia della modernità che Casanova incarna, attraverso un "cinema totale" che riprende e sfrutta l'intero dominio delle arti, e che trova qui splendida esemplificazione nelle tavole di Danilo Donati, che assieme a Casanova "ritornano", per la prima volta, a Venezia.
Parte di una raccolta più ampia, i 25 disegni che compongono la selezione in mostra, ripropongono emblematicamente il lungo viaggio intrapreso dall'avventuriero veneziano attraverso la sua vita e attraverso l'Europa del Settecento, fatto di suggestioni, fantasie e onirismi. Il Settecento felliniano non è l'età dei Lumi, ma un mondo sotterraneo e sepolcrale che ricorda alcune espressioni dell'arte barocca. Il Casanova di Fellini abita, infatti, una Venezia scura, acquatica, archetipica, simbolo del ventre di una grande madre da cui non è mai uscito, e da cui sembra avere sognato tutta la propria vita. Da qui i toni cupi e i grigi dei bozzetti di Donati che dominano emblematicamente le scene veneziane, anche quelle non realizzate.
La sfida che Fellini gioca con il Casanova è una sfida di tipo stilistico, il tentativo di declinare su un piano iconico e visuale quella mitologia della modernità che Casanova incarna, attraverso un "cinema totale" che riprende e sfrutta l'intero dominio delle arti, e che trova qui splendida esemplificazione nelle tavole di Danilo Donati, che assieme a Casanova "ritornano", per la prima volta, a Venezia.
Fino al 7 gennaio 2024
Negozio Olivetti, piazza San Marco 101 - Venezia
Negozio Olivetti, piazza San Marco 101 - Venezia