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Serena Capizzello selezionata e ammessa al XL Premio Firenze - La sua arte valorizzata dal noto critico d'arte Fortunato Orazio Signorello

 di Anna Costa

L’arte di Serena Capizzello (brava pittrice e disegnatrice siciliana attiva nell’ambito del realismo-verismo) continua a riscuotere consensi unanimi, oltre che da parte del pubblico, anche tra gli addetti del settore e da parte dei componenti dei comitati scientifici di prestigiosi premi. La giovane artista catanese (è nata il 24 gennaio 1990) ancora una volta ha esposto con successo a Firenze. Dal 16 al 24 aprile l'artista è stata tra gli oltre 60 espositori selezionati e ammessi al XL Premio Firenze di arti visive promosso dal Centro Culturale Firenze-Europa "Mario Conti". Nel capoluogo toscano Serena Capizzello ha esposto a Palazzo Bastogi, nella Sala delle Collezioni, un dipinto raffigurante il martirio di Sant'Agata. 

 
Impostasi all'attenzione della stampa grazie al rinomato critico d'arte e mecenate culturale Fortunato Orazio Signorello che l’ha inserita - contribuendo a far conoscere il suo nome grazie ai numerosi articoli pubblicati su giornali regionali e nazionale e su testate giornalistiche on-line - in diverse mostre d’arte contemporanea da lui ideate e curate, Serena Capizzello nel 2009 a Catania ha conseguito il diploma al Liceo artistico statale “Emilio Greco”. L'artista, che è socia della prestigiosa Accademia Federiciana, realizza le sue opere con estrema abilità tecnica e incisività. Nel 2019 alla XXXVII edizione del Premio Firenze ha vinto per la sezione arte grafica, vincitrice del Premio Firenze giovani, il "Fiorino d’oro". 
 
Serena Capizzello ha voluto dipingere l'opera che ha esposto nel capoluogo toscano per ossequiare con atto di omaggio Sebastiano Luciani, noto come Sebastiano del Piombo. «Il dipinto che Serena Capizzello ha eseguito per rendere omaggio a Sebastiano del Piombo - afferma il critico d'arte Fortunato Orazio Signorello, che recentemente ha inserito l'artista in una prestigiosa pubblicazione d’arte edita dalla Kritios Edizioni - riguarda l'opera "Martirio di Sant’Agata", del 1519, a lui attribuita per caratteri stilistici. Nel realizzarla, Capizzello l'ha resa più contemporanea rispetto al soggetto originale perché ha inserito - insieme al coltello, che nell'opera di Sebastiano del Piombo simbologia, con le tenaglie utilizzate dai due carnefici per farle rinnegare la fede in Dio, la tortura subita prima di essere sottoposta, secondo la tradizione, al supplizio dei carboni ardenti - delle scarpe con tacco a spillo di un rosso vivido. Poiché Agata subì violenza psicologica e fisica, l'artista ha inserito volutamente le scarpe con tacco a spillo rosse; che dal 2009 sono diventate, grazie a un'idea dell'artista messicana Elina Chauvet come installazione per denunciare gli abusi sulle donne e il femminicidio, il simbolo della lotta per i diritti delle donne e contro la violenza di genere».
 
 
 
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