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Tra i Borghi più belli d'Italia: Morimondo

 
morimondo panoramicadi Stefano Pariani
A volte non serve andare troppo lontano dalle città per trovare un angolo di riposo in uno scenario verde e rilassante, perchè lo abbiamo proprio a due passi da casa. Il borgo di Morimondo, immerso nella natura, ne è un esempio con il suo fascino fuori dal tempo e con le sue proposte culturali e artistiche.
Morimondo (MI) mappa
 
 
A volte non serve andare troppo lontano dalle città per trovare un angolo di riposo in uno scenario verde e rilassante, perchè lo abbiamo proprio a due passi da casa. Il borgo di Morimondo, immerso nella natura, ne è un esempio con il suo fascino fuori dal tempo e con le sue proposte culturali e artistiche.

Milano è a pochi chilometri, ma Morimondo pare nascondersi in un'oasi, verrebbe da dire, protetta, tanto si sottrae dal via vai di auto e dal monotono susseguirsi di semafori della statale vigevanese. Superata Abbiategrasso, è un attimo deviare per una strada che percorre la campagna, in tempi estivi ricca di covoni, e che conduce in pochi minuti al borgo di Morimondo, al confine col territorio pavese.

Qui tutto pare sospeso nel tempo: i piccoli vicoli ciotolati, le case rurali a mattoni scoperti, le silenziose locande con pergolati, l'agricoltura attorno e nulla che faccia pensare al quotidiano contemporaneo. Non a caso Morimondo è entrato a far parte dei Borghi più belli d'Italia ed è meta, soprattutto nel fine settimana, di uscite fuori porta e di gite in bicicletta lungo i sentieri del parco della Valle del Ticino.

Una bellezza paesaggistica che certo non è sfuggita secoli fa ai monaci che fondarono l'abbazia cistercense, oggi vanto di Morimondo e dell'architettura gotica lombarda in generale. Qui infatti un gruppo di monaci provenienti dalla casa madre di Morimond, in Borgogna, fondò l'edificio nel 1134, consacrato poi nel 1296, scegliendo il luogo per la sua posizione elevata rispetto alla valle, per la ricchezza delle acque e la fertilità del territorio. Il nome che gli diedero fu lo stesso del luogo da cui provenivano: Morimondo, cioè “morire alle cose del mondo”, ribadendo il rigore e la semplicità della vita monastica.

chiostro morimondoIl complesso, in mattoni scoperti che, illuminati dal sole, restituiscono tutto il senso di calore del cotto, si sviluppa attorno al bel chiostro, a cui sono collegati gli altri ambienti della vita monastica: l'abbazia, la sala capitolare, dove i monaci si riunivano per discutere e prendere decisioni, il refettorio e lo scriptorium, ambiente importantissimo per lo studio e la stesura di codici, da cui uscirono una novantina di codici miniati.

morimondo facciataLa semplice facciata è di tipo a capanna con monofore, bifore e oculo centrale, mentre l'interno a tre navate, ove penetra poca luce soffusa, presenta solidi pilastri da cui si dipartono i costoloni che vanno a formare volte anch'esse a sesto acuto e campate rettangolari, segno dell'ormai fiorente stile gotico anche in Italia. Secondo le norme cistercensi, l'abbazia non presenta particolari decorazioni pittoriche per non distogliere il fedele dalla preghiera; solo in epoche successive si registrano alcuni interventi artistici, ma l'ambiente si è preservato sostanzialmente integro e privo di ritocchi rinascimentali o barocchi.

madonna morimondoTra le opere più rilevanti, dovute alla volontà dei monaci di Settimo Fiorentino, che dal 1490 avevano assunto la guida del monastero, l'abbazia conserva una “Madonna col Bambino e San Giovannino” datata 1515, attribuita alla scuola di Bernardino Luini. Si tratta di un affresco strappato, originariamente presso la scala del chiostro, ora collocato nel transetto destro: raffigura la Madonna assisa su di un altare rialzato, affiancata dai Santi Bernardo e Benedetto, sotto un pergolato architettonico. Sempre al nuovo impulso dato dai monaci fiorentini si deve il coro ligneo intarsiato, posto dietro all'altare maggiore, realizzato da Francesco Giramo nel 1522.

All'interno degli ambienti stessi del monastero ha sede il museo, gestito dalla Fondazione Abbatia Sancte Marie de Morimundo, che permette di visitare con percorsi guidati le varie parti del complesso.

Attorno al piccolo borgo la vita scorre tranquilla e lenta, secondo i ritmi della natura, e pare ancora di vedere il lavoro agricolo dei monaci, la loro opera di bonifica, il taglio della legna nei vicini boschi, le grange che popolavano il territorio. Un immaginario medievale, di secoli fa, che oggi viene rinverdito da alcuni appuntamenti annuali che rendono ancora Morimondo un luogo vivacissimo, come la Festa del Latte in primavera, il caratteristico Mercatino di Natale e il Falò di Sant'Antonio.



 
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