di Mariantonia Ronchetti
Il Palazzo delle Esposizioni a Roma ospita, fino al 18 settembre, una grande mostra dal titolo “David LaChapelle. Dopo il Diluvio” curata da Gianni Mercurio. Si tratta di una importante retrospettiva che accoglie in un percorso tematico più di cento opere del maestro americano tra i più prolifici e originali. Subito al di là dell’ingresso, nell’ovale dell’atrio, fotografie in grande formato accolgono lo spettatore ed è qui che giganteggia l’immagine simbolo della mostra. I rifermenti sono noti: innanzitutto la bibbia e poi Michelangelo Buonarroti reinterpretato alla maniera di LaChapelle. Roma è stata una città fondamentale per la carriera artistica del talentuoso fotografo. Nel 2006, infatti, durante un soggiorno nella capitale, visita la Cappella Sistina; la sua sensibilità è scossa dalla bellezza dell’arte barocca romana, ma in particolare lo shock emotivo è suscitato dalla vista degli affreschi michelangioleschi. Nello stesso anno il fotografo, già molto noto per le sue produzioni nel campo della moda, si ritira dalla scena e si rifugia in una sperduta isola del Pacifico. La mostra si concentra dunque sui progetti che lo stesso realizza dopo il 2006. Dello stesso anno è il primo lavoro della nuova era di LaChapelle “The Deluge”, (Il Diluvio) appunto. Le figure di uomini e donne nudi o semi vestiti sono immobili, bloccate nello spazio e nel tempo, l’acqua elemento primigenio è intesa sia come strumento di purificazione che di distruzione. La critica sociale del fotografo è evidente: egli ritrae un mondo patinato ma assolutamente immobile che il suo obiettivo ci restituisce in maniera grottesca. Al piano superiore troviamo la seconda fase del percorso creativo di LaChapelle. Dopo aver realizzato “The Deluge”, la figura umana, che tanta parte aveva avuto nella sua produzione, scompare dalle fotografie di David. Le serie “Car Crash”, “Negative Currencies”, “Hearth Laughs in Flowers”, “Gas Stations”, “Land Scape”, fino alla più recente “Aristocracy”, seguono questa nuova scelta formale. La produzione dell’artista è segnata dalla saturazione cromatica e dal movimento, elementi con i quali ha raggiunto la propria riconoscibile cifra estetica e ha influenzato molti artisti delle generazioni successive. L’esposizione ospita anche i filmati di due backstage dei suoi set fotografici, i quali ci illustrano il complesso processo di realizzazione e produzione dei suoi lavori. David LaChapelle. Dopo il diluvio. Roma - Palazzo delle Esposizioni, Via Nazionale 194 30 aprile- 18 settembre 2015. http://www.palazzoesposizioni.it