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Gallerie d'Italia a Milano, in mostra i fotografi di strada e "Dall'argilla all'algoritmo"

artisti costruttori di pace
Chiusura 08/09/2019
di Clara Bartolini
Sempre ricco il carnet di appuntamenti proposto da Gallerie d'Italia a Milano e non solo. Per la Photo Week milanese, viene presentato il progetto "13 storie dalla strada, fotografi senza fissa dimora" insieme ad un'altra significativa mostra dall'emblematico titolo "Dall'Argilla all'Algoritmo, Arte e tecnologia"."

Piazza della Scala, 6 Milano mappa
Inaugurazione 31/05/2019
Sempre ricco il carnet di appuntamenti proposto da Gallerie d'Italia a Milano e non solo. Per la Photo Week milanese, viene presentato il progetto "13 storie dalla strada, fotografi senza fissa dimora" fino al 1 settembre. Curata da Dalia Gallico, nasce dalla collaborazione con Ri-scatti Onlus, voluta dalla Fondazione Cariplo che, in 28 anni, ha realizzato migliaia di iniziative volte a ridare dignità a molte persone fragili e bisognose.

Sono stati coinvolti alcuni di questi emarginati selezionati con l'aiuto dell'Assessorato alle Politiche Sociali, per essere seguiti dai fotoreporter di Witness Journal e, dopo aver proposto loro di poter partecipare ad un workshop, gli è stato chiesto di documentare fotograficamente i progetti della Fondazione che più li interessavano. Alcuni non avevano dimestichezza con la macchina fotografica, altri l'avevano come bagaglio del passato ma, a tutti è stata data la possibilità di esprimersi attraverso questo mezzo, ridando identità e dignità ad ognuno di loro, oltre che un'opportunità di apprendere un lavoro.

Sono state scelte 52 immagini delle tante scattate, che documentano i progetti e lo sguardo personale di chi li ha preferiti tra i tanti realizzati dalla Fondazione. Giuseppe Guzzetti è il presidente della Fondazione Cariplo che si è dedicato a questo recupero degli ultimi, e Giovanni Bazoli presidente Emerito di Intesa Sanpaolo ha risposto ben volentieri in questa occasione, offrendo lo spazio espositivo nella prestigiosa sede di Gallerie d'Italia di Piazza Scala.

Insieme a questo importante progetto a sfondo sociale, Gallerie d'Italia presenta un'altra significativa mostra dall'emblematico titolo "Dall'Argilla all'Algoritmo, Arte e tecnologia". Visibile dal 31 maggio al 8 settembre e curata da Carolyn Christov-Bakargiev e Marcella Beccaria con il coordinamento di Gianfranco Brunelli, presenta 71 opere, provenienti in parte dalla collezione di Intesa Sanpaolo e in parte giunte per l'occasione dal Castello di Rivoli, Museo d'Arte Contemporanea, Direttore Fiorenzo Alfieri. Vi sono comprese opere in comodato, 3 dalla Collezione della Fondazione Carisbo, 3 dalla Fondazione Cariparo e ancora Fondazione Cerruti e Fondazione per l'Arte Moderna CRT. La mostra indaga lo sviluppo della tecnologia nella storia. Dalla tecnica per creare vasi e dipingerli con la collaborazione di esperti artisti, ai manufatti per la casa, o l'architettura. Leandro Bassano nella Cena di Emmaus del 500, ci mostra nel dettaglio gli utensili messi in tavola all'epoca.
Francesco De Mura in Costruzione del Tempio di Gerusalemme da parte di Re Salomone, espone le tecniche edilizie in auge nel 700. Dalle armi alla produzione industriale, tante le scoperte che hanno liberato l'uomo da molti limiti, e di cui l'arte si è impadronita. Giacomo Balla e Umberto Boccioni iniziano la rappresentazione della modernità. Con Lucio Fontana l'arte si illumina e con Giorgio De Chirico si mostra la perdita di identità dell'essere umano trasformato in manichino. L'Arte si appropria del movimento nel periodo spazialista con l'arte cinetica.

Tra i tanti artisti Gianni Colombo, Bruno Munari, Enzo Mari, per continuare con Mario Mertz e il primato della matematica e delle proporzioni ispirate a Fibonacci. Si arriva infine ai giorni nostri, all'elettronica e poi ancora all'intelligenza artificiale, con tutte le sue straordinarie possibilità ma, anche, con la spersonalizzazione dell'essere umano creatore di realtà inesistenti, che lo riducono a temere lo sviluppo di un mezzo che, pur offrendo moltissimo, rischia di lasciarlo schiavo delle macchine in grado di manipolarlo. Vittima della sua hybris, eccolo nelle opere di Dan Graham, Janet Cardiff, Ed Atkins, Grazia Toderi, Cécile B. Evans, Hito Steyerl, Roberto Cuoghi, Cally Spooner. Da vedere per approfondire e capire meglio dove stiamo andando.
 
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