Oggi è il 28 Aprile, ed in questo giorno, nel 1895, nasceva a Firenze il pittore Ottone Rosai, il quale, dopo essersi diplomato all'Istituto d'Arte, frequentò l'Accademia di Belle Arti, dove però fù espulso per cattiva condotta. Continuò da autodidatta e grazie alle frequentazioni dello scrittore e poeta Giovanni Papini e del pittore Ardengo Soffici, si avvicinò al movimento dei Futuristi, alternando anche un breve periodo cubista.
Travolto psicologicamente dal suicidio del padre e dalle difficoltà economiche, lavorò nella bottega di famiglia come falegname, trascurando per un po' la pittura. Nel tempo la sua arte si ispirò al ritorno all'ordine, con soggetti paesaggistici e di vita paesana, attraverso l'esaltazione dei volumi, con contorni netti e riferimenti al '400 di Masaccio. Arrivò al successo internazionale negli anni '50. Nel 1956 venne allestita una sua grande antologica presso la Biennale di Venezia e morì ad Ivrea nel 1957. Questa mia opera a carboncino è in suo omaggio e memoria.
Bruno Pollacci