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LA GUERRA TOTALE Il Secondo Conflitto Mondiale nelle più belle e iconiche fotografie degli Archivi di Stato americani

LA MOSTRA
In occasione del 75° della fine della Seconda Guerra Mondiale la mostra racconta la storia del più devastante Conflitto che l’uomo abbia mai conosciuto attraverso le immagini più suggestive, rappresentative e famose dei National Archives and Records Administration e della Library of Congress. Composta di circa 60 immagini, l’esposizione ripercorre infatti tutti i principali eventi del Secondo Conflitto Mondiale sui Fronti europei, Nord-africani e del Pacifico: la politica espansionistica nazista e il feroce attacco giapponese alla Cina, l’invasione tedesca della Francia e i bombardamenti sulla Gran Bretagna, il bombardamento giapponese a sorpresa di Pearl Harbor e l’invasione della Russia, la guerra in Nord Africa e la riconquista degli Alleati isola per isola nell’Oceano Pacifico, i Campi di sterminio e la riduzione in schiavitù di milioni di Europei per sostituire nelle fabbriche i Tedeschi al fronte, la guerra in Italia e il D-Day, i movimenti partigiani e le punizioni ai collaborazionisti, la sconfitta dei Tedeschi e le bombe atomiche su Hiroshima e Nagasaki, la caccia ai gerarchi nazisti e la resa del Giappone.


Curata da Alessandro Luigi Perna e prodotta da Eff&Ci – Facciamo Cose, la mostra fa parte del
progetto History & Photography che ha per obiettivo raccontare la Storia con la Fotografia (e la
Storia della Fotografia) valorizzando gli archivi storici fotografici nazionali e internazionali, sia
pubblici che privati. Rivolta al grande pubblico e a scuole e università, le immagini sono visibili via
web (anche una volta terminata l’esposizione) sia per i professori per fare lezione in classe in
autonomia che per i privati per l’home vision – due nuovi servizi che rendono il progetto H&P
all’avanguardia in Italia.
PROLOGO ALLA GUERRA
Nel 1914 si apre un’epoca storica eccezionalmente violenta, irrazionale e sanguinaria che trova
la sua conclusione nel 1945. È un periodo di eventi che sconvolgono il mondo e lo cambiano per
sempre. Il primo di essi è lo scoppio della Prima Guerra Mondiale nell’estate del 1914: va avanti
fino al 1918, falciando le vite di un’intera generazione e dimostrandosi il Conflitto più letale e
tecnologico che la storia abbia mai partorito fino a quel momento. Prima ancora che finisca, il
mondo rimane esterrefatto dalla presa del potere con le armi nell’ex Impero zarista dei
Bolscevichi, che scippano così con la forza ai democratici progressisti (troppo poco determinati,
armati e refrattari all’uso della violenza) nell’ottobre del 1917 la rivoluzione che avevano fatto nel
marzo precedente, coinvolgendo da destra a sinistra l’intero arco politico costituzionale.
Ne segue una violenta dittatura e una violentissima Guerra Civile senza limiti etici in cui nella
narrativa comunista i Bolscevichi sono i “giusti”, in quella di tutti gli altri (comunisti dissidenti
compresi che pagano con la vita i loro scrupoli di coscienza) invece sono il “male” fattosi in carne
e ossa. Quel che è certo è che i Bolscevichi superano in atrocità (nel numero se non nei modi) i
loro più crudeli antagonisti, trasformando la Russia in un inferno in terra piuttosto che nel paradiso
dell’abbondanza, dell’uguaglianza e della libertà che avevano promesso (per millantato credito). Il
mondo è talmente sconvolto e terrorizzato da loro (e non si può dargli torto ora che tutta la
documentazione dell’Unione Sovietica è stata de-secretata) che preferisce correre il rischio di appoggiare in funzione anticomunista fascisti e nazisti (che ai Bolscevichi si ispirano nell’esercizio
della violenza e del potere) piuttosto che diventare terra di conquista rivoluzionaria. Proprio fascisti
e nazisti hanno purtroppo gioco facile in questa partita perché solo dopo molti anni dalla loro presa
del potere, e in particolare a Seconda Guerra Mondiale già in corso, dimostrano fino in fondo tutta
la loro crudeltà ed efferatezza.
I fascisti -guidati da Benito Mussolini, un guitto istrionico di grande intelligenza politica- in Italia
prendono il potere con pestaggi, omicidi, l’aiuto del Re e, nel 1924, libere elezioni (anche se
condizionate dalla loro violenza e probabilmente falsate dai loro brogli in combutta con la
monarchia) che danno loro la maggioranza politica assoluta in Parlamento e nel Paese. Il potere
se lo tengono poi per vent’anni con assassinii, carcerazioni, confini ed esili. Anche i nazisti, guidati
da Hitler e dalla sua follia, per quanto delirino di Terzo Reich (cioè il Terzo Impero, dopo quello
medievale del Sacro Romano Impero, 962-1806, fondato da Ottone I di Sassonia, e del moderno
Impero tedesco, 1871-1918, fondato dal Kaiser Guglielmo I) e di superiorità della razza ariana,
vanno al potere nel 1933 con pestaggi, qualche omicidio ma libere elezioni (per quanto
condizionate ad arte dai nazisti stessi). Nulla di paragonabile alle violenze e alle crudeltà ordinate
prima da Lenin (e realizzate da Trotsky, il suo braccio armato) e poi da Stalin, che farà degli
stermini di massa lo strumento principale per dominare le masse.
Infine, le democrazie occidentali potrebbero avere sentore di quanto

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