A cura di Andrea Tinterri e Luca Zuccala
11 gennaio – 2 febbraio 2024
vernissage: 11 gennaio, ore 18.30
Artcurial, Corso Venezia 22, Milano
Giovedì 11 gennaio 2024 alle ore 18.30 presso la sede italiana di Artcurial in Corso Venezia 22 a Milano inaugura La continuazione degli occhi, mostra di Nicolò Cecchella, a cura di Andrea Tinterri e Luca Zuccala.
La personale presenta i temi fondamentali della ricerca dell’artista attraverso un corpus di opere che interrogano i concetti di spazio, tempo, luce ponendoli in diretto rapporto con il corpo, lo sguardo, la materia.
Nicolò Cecchella, "Prima Ustione I", 2022-2023
fusione in alluminio, immagine fotografica, silicio, residui di combustione
La selezione delle opere esposte in mostra affronta la questione centrale che accompagna il percorso di Cecchella: in che modo il visibile, ciò che vediamo, è in grado di trasformare non solo la nostra percezione della realtà ma la realtà stessa? Come il nostro corpo e quello di chi guarda si pone rispetto al potere trasformativo degli oggetti della visione? E infine: cosa (ci) resta della visione stessa?
Attraverso un itinerario tra opere che alternano materiali preziosi e antichi ad altri organici e terragni fino a quelli chimici e sintetici che prendono forma mediante tecniche apparentemente distanti (scultura, fotografia, video, disegno), Cecchella fornisce la sua personale risposta a queste domande.
Risposta che, naturalmente, non può essere univoca ma inevitabilmente “aperta”, esposta a continue modificazioni della prospettiva di osservazione, generando così un processo di assimilazione e superamento che non può che provocare e trasformare l’occhio di chi osserva, riconfigurando la prospettiva di visione.
Come dichiarato dall’autore: “Da un dato punto in avanti, noi siamo. E con questo essere, totalmente esposto, entriamo in contatto e relazione.”
Come scrive Andrea Cortellessa nel testo Eyes Wide Shut, incluso nel catalogo dellamostra, in riferimento all’opera video Solo con occhi: “(…) i movimenti invisibili di quella superficie lucida e curva, sotto la pelle calda e accudente, ci dicono che l’occhio dell’artista è vivo. E che allora, con ogni probabilità, lo è anche il nostro. Gli occhi di Nicolò Cecchella, lo si è visto, non restano chiusi tutto il tempo. Se lo si è visto, però, è perché non sono rimasti chiusi neppure i nostri.”
La mostra è accompagnata da una pubblicazione stampata in 100 esemplari con testi critici di Andrea Cortellessa, Chiara Protesine, Victor I. Stoichita, Mauro Zanchi e una conversazione tra l’artista e Andrea Tinterri.