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Pino Pascali alla Fondazione Prada di Milano

Clara Bartolini

Fino al 23 settembre sarà possibile visitare presso la Fondazione Prada di Milano, un vasta retrospettiva davvero esaustiva sul lavoro di Pino Pascali, curata da Mark Godfrey. Un artista  dalla vita purtroppo molto breve ma che ha lasciato il segno. Un incidente in motocicletta lo fa morire tragicamente nel 1968 a soli trentadue anni. Pochi gli anni nei quali si dedica all'arte.

La sua prima mostra personale sarà alla Galleria La Tartaruga di Roma e data 1965. Nonostante i pochi anni nei quali ha espresso la sua stupefacente creatività, ha contribuito in modo  davvero notevole allo sviluppo della scena artistica italiana e internazionale. Nato a Bari, dopo gli studi di scenografia all'istituto di Belle Arti, lavora come aiuto scenografo alla Rai, oltre a collaborare con il cinema e alcune agenzie pubblicitarie. Le sue radici lo portano a sperimentare materiali innovativi e imprevisti, mai proposti fino ad allora nell'arte.

Le forme stupefacenti  che Pascali propone,mutuate dalla scenografia e interpretate dalla sua visione dirompente e originalissima, si impongono negli spazi, insieme al suo corpo altrettanto dirompente immortalato dalle fotografia di  Claudio Abate, Ugo Mulas e Andrea Taverna. Ogni lavoro nasce per lui come un esperimento a sé, nuovo e imprevisto. Mostre diverse come differenti mondi che lo vedono eccentricamente sempre presente. Un continuo sperimentare il suo, un curioso recupero di materiali assemblati per contrasto o per evocazione d'altro, come la pelliccia sintetica tagliata in forma di pelle d'orso per evocare le pelli vere presenti davanti al caminetto.

Ogni mostra un nuovo Pino Pascali, e proprio questo determina per contrapposizione la sua identità. Sarà presente in quegli anni anche alla Biennale di Venezia e parteciperà a collettive nelle quali i massimi artisti coevi gli facevano compagnia. Sempre invitato ad esporre in Gallerie prestigiose come l'Attico di Roma, le Museè d'Art Modern de la ville de Paris a Parigi, la galleria Foscherari di Bologna, per citarne alcune, insieme ad artisti del calibro di Boetti,  Bonalumi, Ceroli, Kounellis e molti altri.

Una retrospettiva ampia quella che la Fondazione Prada presenta suddivisa in tre grandi spazi, distinguendo per genere di eventi i differenti lavori. Una conversazione sul lavoro di Pascali, tra il curatore della mostra Mark Godfrey e l'artista Peter Fischli, è in programma per domenica 14 aprile alle ore 16 nella sala cinema Godard in Fondazione Prada. Il catalogo illustrato è edito da Fondazione Prada. Da vedere.   

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