In mostra al Politecnico di Milano , Dipartimento di Meccanica.
Patrocinata del Municipio 9 Comune di Milano e da Ferrovie dello Stato Italiane, la mostra fa parte del ciclo di eventi di Cultura Meccanica, progetto pensato e voluto dal Dipartimento di Meccanica del Politecnico di Milano che, guardando oltre alle missioni fondative dell’università - formazione e ricerca - ha deciso di declinare la “terza missione” anche con la promozione di azioni di valorizzazione culturale e di impiego sociale.
Termina il 20 novembre la personale di Eduard Habicher, patrocinata del
Municipio 9 Comune di Milano e da Ferrovie dello Stato Italiane, presso
gli spazi del Dipartimento di Meccanica del Politecnico di Milano.
Sintesi di una delicata dicotomia, nelle opere di Habicher vi è da una parte
il processo mentale e ideativo, dall’altra la continua sperimentazione quasi
ingegneristica basata su calcoli.
Il confronto diretto con materiali come ferro, legno combusto, vetro e il
relativo studio dei loro limiti e possibilità, porta l’artista a creare
composizioni armoniche e calibrate.
La magia della scultura sta nel trasformare un materiale in qualcosa di
altro, nella mostra Fumo e acciaio su cartone e…altre sculture, curata da
Francesca Brambilla, oltre ai grandi collage ottenuti con la stratificazione
di fumo su cartone a spiccare sono le rosse putrelle.
Solida e monolitica, elemento portante, sicura e resistente, la putrella, da
tutti riconosciuta come un prodotto fortemente ingegneristico, viene
portata all’interno del dipartimento di meccanica per assumere un
significato altro.
Da elemento razionale si trasforma in elemento artistico: nastro leggero e
flessibile con il quale Habicher definisce i propri volumi. Rinuncia alla
massa e definisce lo spazio attraverso segni.
Sintesi di un linguaggio degli opposti, razionale e irrazionale, calcolo e
improvvisazione, precisione ed estro creativo, sottolinea il fascino delle
contraddizioni.
In mostra oltre a due grandi opere realizzate con putrelle poste all’esterno
dell’edificio 2 di via La Masa, e altre collocate negli spazi dell’ateneo,
anche dei collage realizzati per l’occasione