galleria fotografica La chiamavano Art Nouveau in Francia, Arte Floreale in Italia, Jugendstil in Germania, ma il nome che probabilmente a tutti è più famigliare per quell'arte che ha attraversato l'Europa a cavallo tra il XIX e il XX secolo è “stile Liberty”. Un'espressione artistica elegante e molto decorativa, che dall'architettura alla scultura, dalle vetrate agli arredi d'interni ha caratterizzato i brillanti e gioiosi anni della Belle Epoque.
Milano è senza dubbio una tappa importante del Liberty italiano; nei primi anni del Novecento la città era in piena espansione industriale e la borghesia si affermava, mostrando la propria influenza anche attraverso le eleganti dimore in cui risiedeva. Al pari di altre città europee - Parigi su tutte - anche Milano viveva i suoi anni spensierati e opulenti, poco prima degli avvenimenti bellici che avrebbero nel giro di qualche anno sconvolto l'Europa. In città sono disseminati in molte vie esempi più o meno notevoli di architettura liberty, ma Porta Venezia è probabilmente la zona che meglio di altre può vantare un elevato numero di palazzi liberty, tutti di una certa importanza.
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E' stata inaugurata mercoledì 13 luglio, “Extreme. Alla ricerca delle particelle”, la nuova esposizione permanente, la prima in Italia, progettata e realizzata dal Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci in partnership con CERN – Organizzazione europea per la ricerca nucleare e INFN – Istituto Nazionale di Fisica Nucleare. L’esposizione permette di gettare uno sguardo su un ambito di ricerca affascinante, che esplora la trama della materia nelle sue componenti più infinitesimali. In questa indagine dei mattoni fondamentali del nostro universo, oggi il lavoro di migliaia di scienziati da tutto il mondo converge attorno a grandissime strutture dotate di macchinari sempre più potenti e sofisticati. Extremesvela ciò che accade all’interno dei laboratori del CERN e dell’INFN, due dei più grandi istituti di ricerca che svolgono esperimenti legati alla fisica delle particelle. Oggetti, anche di grandi dimensioni e di valore storico, insieme a installazioni multimediali e interattive caratterizzano l’esperienza del visitatore.
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Inaugurazione La figura del cavallo, protagonista della cultura visiva di popoli distanti fra loro, tanto cronologicamente quanto geograficamente, ritorna in un “Auriga” ritratto nel mosaico pavimentale della Villa di Baccano a Roma, ma anche nella splendida “Testa di cavallo”, di cultura Sasanide, rinvenuta a Kerman, nell'Iran sud-orientale, e conservata nel Département des Antiquités orientales del Louvre, da cui giunge in Italia oggi per la prima volta. - Chiusura 25/09/2016
Inaugurazione Tatuare la Storia significa tracciare un segno sull’identità condivisa di Cuba, metafora dell’incontro di culture confluite in un orizzonte creolo e tropicale, miraggio di un mondo utopico, ma intrinsecamente contraddittorio. Ogni singolo artista al PAC racconterà la tappa di un viaggio verso l’isola, con i suoi splendori e le sue difficoltà, i suoi rumori e furori, le sue istanze culturali, linguistiche e mitiche, le sue diverse manifestazioni ideologiche. - Chiusura 12/09/2016
Inaugurazione Fin dal suo esordio “l’Espresso” scelse come segno distintivo l’immagine – ingrandita, enfatizzata, esaltata, comunque d’autore – quasi a voler dire: di ogni avvenimento le firme di questo settimanale vi daranno un diverso punto di vista, illumineranno un dettaglio, forniranno un’interpretazione nuova. In più di sessant’anni di vita – il 2 ottobre scorso è stato ricordato il primo numero del 1955 – “l’Espresso” non è mai venuto meno a questo impegno e nel suo archivio è rimasto il meglio della fotografia italiana e internazionale. - Chiusura 11/09/2016