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I “Frammenti” di Tullio Pericoli L'artista in mostra a Palazzo Reale di Milano

di Francesca Bellola

Dipingo paesaggiper apprendere la loro lingua e leggere le loro pagine. Una lettura che parte sempre dalla geologia. Li dipingo anche per ricordare che non ci si può e non ci si deve liberare della memoria, per seguire una storia che strato sotto strato si snoda per tempi infiniti». Queste parole di Tullio Pericoli evidenziano il suo 'pensiero' libero da ogni schema e convenzione, mai disponibile a compromessi di sorta. Milano celebra, a distanza di trent'anni, il grande artista marchigiano Tullio Pericoli, classe 1936, milanese d'adozione dal 1961, con un'ampia mostra monografica dal titolo “Frammenti” ospitata nelle sale dell’Appartamento dei Principi a Palazzo

Reale fino al 9 gennaio 2022.

L'esposizione, a cura di Michele Bonuomo, vuole essere un punto di riflessione e un omaggio alla fervida carriera di un artista poliedrico, che iniziò - a partire dagli anni Settanta - a collaborare anche in qualità di disegnatore, per Il Corriere della Sera, L'Espresso, Linus, oltre ad illustrare numerosi volumi e riviste.Da non dimenticare un'altra sua grande passione: il teatro. Nel 1995 disegna scene e costumi per l’opera “L'elisir d'amore” di Donizetti andata in scena a Zurigo. Tre anni dopo, cura un nuovo allestimento della stessa opera per la Scala di Milano. Nel 2002 disegna scene e costumi per “Il turco in Italia” di Gioacchino Rossini per l’Opernhaus di Zurigo.

Il progetto espositivo a Palazzo Reale è ambizioso, infatti, si compone di oltre 150 opere che vanno dal 1977 al 2021, una raccolta importante che contiene una vasta parte dell'ultima produzione dell'artista, dove viene raffigurato in maniera indelebile il paesaggio. Negli ultimi due decenni, infatti, la sua attività si concentra sempre di più sulla pittura paesaggistica. Non si tratta solo di appunti autobiografici delle terre marchigiane della sua infanzia e della sua vita, ma di molto altro. L'autore analizza così in profondita la sua l'origine geologica al fine di poter pienamente cogliere, aiutato dalla sia indole poetica, l'aspetto intimo e non solo quello visibile e reale. Dunque la natura osservata dal vero o immaginata, immobile o in continuo mutamento rappresentata da segni e prospettive a volte impossibili che delineano un percorso introspettivo dove si possono custodire e annotare pensieri, avvenimenti, in un linguaggio mentale e visivo intriso di grafici, colori e fantasie. Pericoli si può identificare in una “pittura-scrittura” che unisce pittogrammi arcaici e contemporanei essenziali, ma allo stesso tempo immaginari e universali. La riebolazione del paesaggio in queste opere di grande impatto visivo, evoca l'influenza di artisti come Rembrandt e Klee.

Il percorso espositivo raggiunge il suo apice nell'ultima sala dedicata ai ritratti di alcuni dei grandi protagonisti della cultura e della letteratura, da Montale a Calvino, da Proust a Beckett, da Testori a Pavese, dipinti fedelmente e straordinari per la loro trasfigurazione e l'intensità degli sguardi.

L'esposizione, promossa e prodotta dal Comune di Milano Cultura, Palazzo Reale, Skira Editore e De- sign Terra, con l'allestimento di Pierluigi Cerri, è correlata da un catalogo con testi di Roberto Calasso, Giuseppe Montesano, Michele Bonuomo e Tullio Pericoli, edito da Skira.

dal 13 ottobre 2021 al 9 gennaio 2022

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Viaggio nell'Arte con Francesca Bellola

Rikke Laursen

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