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Fondazione Ferrero e Fondazione Palazzo Albizzini Collezione Burri presentano Dialoghi intorno a Burri

 Conferenza aperta al pubblico: «Venga pure a trovarmi, ma senza macchina fotografica» Fotoritratti di Alberto Burri

Venerdì 14 gennaio 2022, ore 18.00 Auditorium Fondazione Ferrero
  Nell’ambito della mostra: Burri. La poesia della materia a cura di Bruno Corà

Fondazione Ferrero, Alba Sino a domenica 30 gennaio 2022

La Fondazione Ferrero di Alba (Cuneo) in collaborazione con la Fondazione Palazzo Albizzini Collezione Burri presenta, nell’ambito del progetto espositivo Burri. La poesia della materia dedicato a uno dei grandi protagonisti dell’arte del Novecento: Alberto Burri (Città di Castello, 1915 – Nizza, 1995), un ciclo di dialoghi aperti al pubblico intorno all'opera e alla poetica dell'artista con studiosi, artisti, testimoni.

Il secondo appuntamento in calendario per venerdì 14 gennaio 2022, alle ore 18.00, si intitola «Venga pure a trovarmi, ma senza macchina fotografica» Fotoritratti di Alberto Burri.
Intervengono: Bruno Corà, presidente della Fondazione Palazzo Albizzini Collezione Burri e curatore della mostra Burri. La poesia della materia; Aurelio Amendola, fotografo d'arte che a partire dagli anni Settanta del Novecento aveva instaurato con Burri un intenso rapporto di lavoro e amicizia. Modera l’incontro Denis Curti, critico fotografico e curatore.

Questa volta si arriverà a conoscere meglio l’artista umbro attraverso un approccio inconsueto, ma non meno interessante: l’opera dei fotografi che hanno fatto della sua figura il soggetto di ritratti in molti casi illuminanti, in equilibrio tra documento e individuazione del «coefficiente di verità colto dalle loro fotografie nella persona e nell’artista Burri», come ha scritto Bruno Corà: «Ognuno degli autori con le proprie fotografie ci mostra un gesto, un luogo, uno sguardo di Burri o, spesso, la sua latente perplessità, come di chi, prestandosi a qualche momento di relazione, resta però convinto di essere eccedente rispetto alla propria opera, unica cosa che secondo lui veramente valesse la pena di essere immortalata».

Ecco, dunque, la ragione del titolo dell’incontro, ricavato da una battuta rivolta a uno dei suoi ritrattisti dallo stesso Burri: «Venga pure a trovarmi, ma senza macchina fotografica». Questo apparente paradosso fa il paio con l’affermazione, altrettanto rivelatrice, che ha costituito il punto di partenza, lo scorso 7 dicembre, del primo Dialogo intorno a Burri («Le parole sono inutili a spiegare la pittura»).

L’ingresso ai Dialoghi intorno a Burri è libero, fino alla capienza massima consentita di 150 posti, come previsto dalla normativa sanitaria sugli eventi nei luoghi chiusi.

Per l’accesso, è richiesto il green pass rafforzato; la prenotazione dovrà avvenire attraverso il numero telefonico 0173 294789.

BIOGRAFIE DEI RELATORI

Bruno Corà critico e storico d’arte, è Presidente della Fondazione Palazzo Albizzini Collezione Burri. Docente presso l’Accademia di Belle Arti di Perugia (1979-1999), l’Università di Cassino (1999-2005) e di Firenze (2005-2008). Accademico d'onore dell'Accademia di Belle Arti Pietro Vannucci (Perugia,1981), Professore emerito della Athens School of Fine Arts (2013). Direttore del Museo Pecci di Prato (1995-2002), di Palazzo Fabroni di Pistoia (1993-2001), del CAMeC della Spezia (2003-2007), del Museo d’Arte e del Polo culturale di Lugano (2008-2010). Curatore delle Biennali di Gubbio (1996-97, 2016), di Carrara (2006), della Spezia (2002, 2004 e 2006) e Commissario per l’Italia della Biennale di Dakar (2002). Membro di numerosi Comitati scientifici pubblici, tra cui il Comitato tecnico scientifico del FRAC Rhône-Alpes (Francia, per tre anni dal 1986). Membro del Comitato Scientifico degli Archivi Burri (Città di Castello), Uncini (Trevi), Kounellis (Roma), Calzolari (Fossombrone), Bertrand (Parigi), Agnetti (Milano), Isgrò (Milano). Direttore del CAMUSAC - Cassino Museo Arte Contemporanea. Fondatore e direttore delle riviste AEIUO (1980-1988) e MOZART (2012-2016). Autore di numerose pubblicazioni sui maggiori artisti contemporanei internazionali, curatore di convegni scientifico-artistici ha viaggiato e curato mostre in varie città degli USA, Canada, Giappone, Russia, Europa, Cina e altri Paesi. Nel 2019 ha curato “Obiettivi su Burri – Fotografie e fotoritratti di Alberto Burri dal 1954 al 1993”, un evento ideato e realizzato dalla Fondazione Palazzo Albizzini Collezione Burri per compiere una ricognizione esauriente sui maggiori e più assidui professionisti della fotografia che hanno ritratto Burri in differenti momenti e circostanze della sua vita.

Aurelio Amendola si è dedicato nel corso della sua lunga carriera principalmente all’arte contemporanea, immortalando i protagonisti dell’arte del Novecento: De Chirico, Lichtenstein, Pomodoro, Schifano, Burri, Warhol, per ricordarne solo alcuni. Tra le numerose monografie dedicate ai maggiori scultori e pittori contemporanei ricordiamo Marino Marini, Burri, Manzù, Fabbri, Ceroli, Vangi, Kounellis.
Amendola è poi noto per le fotografie delle sculture del Rinascimento italiano: ha documentato l’opera di Jacopo Della Quercia, Michelangelo e Donatello, e illustrato singoli capolavori e monumenti quali il pulpito pistoiese di Giovanni Pisano, il fregio robbiano dell’Ospedale del Ceppo, sempre a Pistoia, Santa Maria della Spina e il Battistero a Pisa, San Pietro in Vaticano.

Denis Curti è direttore artistico della Casa dei Tre Oci - progetto culturale della Fondazione di Venezia che dal 2012 propone grandi mostre fotografiche internazionali - e consulente della Fondazione di Venezia per la gestione del patrimonio fotografico. Nel 2015 ha fondato, a Milano, Still, uno spazio multifunzionale con focus specifico sulla fotografia. Tra 2002 e 2003 ha curato le aste fotografiche di Sotheby’s in Italia. Dal 2005 al 2014 ha diretto Contrasto-Milano. Per oltre quindici anni critico fotografico per «Vivimilano» e «Corriere della Sera», ha diretto il mensile «Il Fotografo» e attualmente dirige la testata «Black Camera» sulla piattaforma digitale di «Rolling Stone Italia». Ha curato, per Marsilio, diverse pubblicazioni.
Alberto Burri, Rosso 1952, Città di Castello, Fondazione Palazzo Albizzini Collezione Burri. ©Fondazione Palazzo Albizzini Collezione Burri, Città di Castello, by SIAE 2021
La mostra

Burri. La poesia della materia e Burri. Il Cretto di Gibellina sono entrambe promosse dalla Fondazione Ferrero in collaborazione con la Fondazione Palazzo Albizzini Collezione Burri e aperte al pubblico gratuitamente sino a domenica 30 gennaio 2022.

La scelta di opere presentate in mostra alla Fondazione Ferrero copre un arco temporale che va dal 1945, con i primi “Catrami” (1948), sino alle ultime opere “Oro e nero” datate 1993 e prossime alla scomparsa dell'artista avvenuta nel 1995. Tra i lavori esposti, opere prime di Burri appartenenti ai cicli dei “catrami”, delle “muffe”, dei “sacchi”, “delle combustioni”, dei “legni”, dei “ferri”, delle “plastiche”, dei “cretti” e dei “cellotex”, esperienze cruciali per la pittura contemporanea che portano il nome dei materiali che l'artista di Città di Castello ha di volta in volta utilizzato trasformandoli in capitoli epici di un'unica concezione artistica.

Afferma Bruno Corà: "Il titolo della mostra, Burri. La poesia della materia, deve essere preso alla lettera. Non si tratta affatto solo di un ennesimo generico invito a considerare l'importanza decisiva della materia nella poetica di Burri. Ai visitatori della mostra di Alba proponiamo invece di assistere a un'indagine in fieri sul rapporto strettissimo, non solo a livello di fruizione estetica, ma autenticamente strutturale, costitutivo, tra l'opera di Alberto Burri e la parola in versi, la grande poesia del '900 e non solo". Prosegue Bruno Corà “È stato Giuseppe Ungaretti, una delle voci oracolari più grandi del XX secolo a pronunciare una indimenticabile sentenza verso l’arte di Alberto Burri: «Amo Burri perché non è solo il pittore maggiore d’oggi ma è anche la principale causa d’invidia per me: è d’oggi il primo poeta»”.

Nell’evidenziare il rapporto tra Burri e la poesia, la mostra mantiene al centro della riflessione la materia, intesa come fonte inesauribile di sperimentazioni in una totale libertà di approccio al fare pittorico, generatrice di processi creativi in continua evoluzione. L’opera dell’artista è osservata come un laboratorio di sperimentazione incessante che ha anticipato, con la sua ricerca fondata sulla riqualificazione linguistica, molte delle questioni che hanno interessato le correnti artistiche degli anni Sessanta del Novecento, come il Nouveau Réalisme, l’Arte povera, l’Arte neuminimale o il Fluxus.

La mostra è corredata da un catalogo edito da Skira, curato da Bruno Corà, con i contributi critici e di studio di Corà, José Jiménez, Thierry Dufrêne, Petra Richter, Mario Diacono, inclusivo di una ricca documentazione iconografica delle opere, di apparati biografici accompagnati da una antologia critica selezionata e del progetto espositivo.

Il mecenatismo è uno degli elementi portanti dell'identità della famiglia Ferrero. Per volere della Presidente della Fondazione Ferrero, Maria Franca Ferrero, e in conformità al motto della Fondazione “Lavorare, Creare, Donare”, tutti gli eventi espositivi della Fondazione fin qui realizzati sono stati fruiti in modo completamente gratuito da parte dei visitatori di ogni età: lo stesso avverrà per la mostra Burri. La poesia della materia.

Burri. La poesia della materia ha ricevuto la Medaglia del Presidente della Repubblica ed è realizzata con il sostegno della Fondazione Compagnia di San Paolo, con il patrocinio della Città di Alba e la partecipazione della GAM - Galleria Civica di Arte Moderna e Contemporanea di Torino.


Mediazione culturale e attività educative
In occasione della mostra Burri. La poesia della materia, La Fondazione Ferrero di Alba propone un servizio di mediazione culturale sempre a disposizione dei visitatori con l’obiettivo di proseguire il proprio impegno a sostegno del lifelong learning. Sposando i metodi e i valori della peer education, la Fondazione ha selezionato dodici mediatrici e mediatori culturali, formati dalla storica dell’arte Giorgina Bertolino, per dialogare con i visitatori e introdurli all’opera di Alberto Burri.

Per raggiungere tutte le fasce di pubblico è stato immaginato un programma di cinque percorsi didattici gratuiti, elaborati in collaborazione con Fondazione Palazzo Albizzini Collezione Burri e Atlante Servizi Culturali rivolti alle scuole dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado, oltre che a gruppi famigliari con bambini in età compresa tra i 3 e i 10 anni. Le attività prevedono una visita guidata e, a seguire, un laboratorio della durata di circa due ore che stimola le sensazioni tattili e visive dei partecipanti per avvicinarli alle tematiche dell’arte contemporanea.

Grande Cretto di Gibellina, 1985-2015

Burri. Il Cretto di Gibellina
Al centro della città di Alba, gli spazi espositivi di Palazzo Banca d'Alba offrono, parallelamente alla mostra in Fondazione Ferrero, un'ulteriore opportunità per conoscere la poetica di Alberto Burri.

L’esposizione Burri. Il Cretto di Gibellina a cura di Bruno Corà, Tiziano Sarteanesi e Stefano Valeri, è dedicata all’opera di land art e site-specific che Alberto Burri ha realizzato a Gibellina, il paese siciliano distrutto dal terremoto del Belice nel 1968, trasformandolo in un simbolo di rinascita estetica. Il maestro umbro, tra 1985 e 1989 concepisce e avvia la composizione del “Grande Cretto” (concluso nel 2015), utilizzando il cemento bianco per inglobare e trasformare le macerie irrecuperabili della città vecchia in un ideale sudario rivolto alla memoria del tragico evento.
Da questa imponente operazione prende forma un’opera tra le più estese del mondo con i suoi 80mila metri quadrati di ampiezza.

Burri. La poesia della materia
a cura di Bruno Corà
dal 9 ottobre 2021 al 30 gennaio 2022

Fondazione Ferrero
Strada di mezzo, 44, 12051 Alba (Cuneo) Italia

Medaglia del Presidente della Repubblica

Ingresso gratuito
feriali: scuole 9.00 – 11.00; apertura al pubblico 11.30 - 18.00
sabato, domenica e festivi: 10.00 - 19.00
chiuso il martedì.
Prenotazione consigliata attraverso la pagina dedicata sul sito www.fondazioneferrero.it

Burri. Il Cretto di Gibellina
a cura di Bruno Corà, Tiziano Sarteanesi e Stefano Valeri
dal 9 ottobre 2021 al 30 gennaio 2022

Palazzo Banca d’Alba
Via Cavour 4, 12051 Alba (Cuneo) Italia

Ingresso gratuito
feriali: 11.30 - 18.00
sabato, domenica e festivi: 10.00 - 19.00
chiuso il martedì.

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