Ercole Pignatelli, la pittura come scelta di vita
«Lavorare, disegnare, distruggere. L'artista non si sente mai arrivato»
a cura di Francesca Bellola
«L'artista è sempre insoddisfatto, se si siede e si sente arrivato, è soltanto un cretino. Ho seguito qualcosa che era dentro di me, un momento magico perchè a Milano negli anni '50 c'era un grande fervore culturale». Parole del celebre pittore Ercole Pignatelli, leccese, classe 1935, con lo spirito di un ragazzo, un vulcano in piena nel raccontare gli inizi della sua carriera costellata da incontri fortunati con Lucio Fontana, Piero Manzoni, Eugenio Montale e ricca di successi testimoniati nella sua autobiografia “Metamorphosis”. Non solo. E' uscito un ulteriore volume con le sue ultime opere nate a causa di una circostanza drammatica. Tra i numerosi premi vinti e le partecipazioni in importanti musei di arte contemporanea e collezioni private a livello mondiale, ricordiamo: le Biennali di Venezia del 1978 e del 2011, la mostra presso il Palazzo della Regione Lombardia dal titolo “Germinazioni due” sempre nel 2011, l’esposizione alla Triennale di Milano “Le fatiche di Ercole” nel 2015.