L’Arte Contemporanea, un manichino senza anima?
di Ugo Perugini
Si è aperta a Modena la mostra “Il manichino della storia. L’arte dopo le costruzioni della critica e della cultura”. Riconosciamolo, il concetto che sta dietro a questo titolo non è di immediata comprensione. L’idea del manichino è venuta al curatore della mostra, Richard Milazzo, che ha voluto riferirsi all’immagine di un famoso quadro di Goya “Il manichino di paglia (el pelele)” (179192), un fantoccio lanciato qua e là per aria su un lenzuolo da quattro ragazze durante una festa popolare. Tentiamo, allora, di semplificare il concetto. L’arte (quella contemporanea) è come un manichino, che dovrebbe rappresentare l’uomo e che viene manipolato in mille modi dalle diverse sovrastrutture sociali, economiche, culturali.